Alluvione, zona Baratta attende risposte
I residenti costituiti in comitato un mese fa avevano scritto al sindaco: finora siamo stati ignorati
22 novembre 2017
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OLBIA. Lettera senza risposta. Gli abitanti di zona Baratta, che si sono riuniti in un comitato spontaneo, lo scorso 18 ottobre avevano inviato una lettera al sindaco Settimo Nizzi. Avevano chiesto un po’ di informazioni sulle misure precauzionali da mettere in campo nel quartiere due volte alluvionato. In particolare i cittadini, nella loro lettera, si erano concentrati sui 2 milioni di euro che il Comune ha a disposizione per rifare totalmente la rete idrica del rione. E visto che il sindaco non ha ancora dato una risposta al comitato spontaneo, adesso i residenti tornano a far sentire la loro voce.
«Una risposta, il sindaco, ce la deve dare - spiega Noemi Silvestrini -. Sappiamo che ci sono le solite lungaggini burocratiche, però abbiamo il diritto di sapere se, in caso di emergenza, esiste un piano pronto per evitare i danni». Nella lettera protocollata il 18 ottobre, i cittadini riuniti nel comitato spontaneo avevano posto diverse domande. «Lei rende noto, a mezzo stampa, che gli interventi programmati sono in dirittura d’arrivo, che sono disponibili 2 milioni di euro e che mancano solo le gare d’appalto – avevano scritto gli abitanti di Baratta a Nizzi –. Comprendiamo che il protrarsi dell’inizio delle opere sia dovuto alla burocrazia. Tuttavia è preoccupazione generale il fatto che tali lavori non possano essere compiuti prima della stagione delle piogge. Tutti i residenti hanno adottato autonomamente misure precauzionali e di sicurezza a tutela delle proprie case, ma sono consapevoli del fatto che potrebbero essere insufficienti anche in caso di eventi piovosi di moderata entità, come si è visto in occasione dell’allagamento del 2015. Chiediamo quindi quali forme di monitoraggio, controllo e intervento il Comune abbia predisposto per affrontare eventuali emergenze meteorologiche fino al momento dell’effettiva esecuzione dei lavori». (d.b.)
«Una risposta, il sindaco, ce la deve dare - spiega Noemi Silvestrini -. Sappiamo che ci sono le solite lungaggini burocratiche, però abbiamo il diritto di sapere se, in caso di emergenza, esiste un piano pronto per evitare i danni». Nella lettera protocollata il 18 ottobre, i cittadini riuniti nel comitato spontaneo avevano posto diverse domande. «Lei rende noto, a mezzo stampa, che gli interventi programmati sono in dirittura d’arrivo, che sono disponibili 2 milioni di euro e che mancano solo le gare d’appalto – avevano scritto gli abitanti di Baratta a Nizzi –. Comprendiamo che il protrarsi dell’inizio delle opere sia dovuto alla burocrazia. Tuttavia è preoccupazione generale il fatto che tali lavori non possano essere compiuti prima della stagione delle piogge. Tutti i residenti hanno adottato autonomamente misure precauzionali e di sicurezza a tutela delle proprie case, ma sono consapevoli del fatto che potrebbero essere insufficienti anche in caso di eventi piovosi di moderata entità, come si è visto in occasione dell’allagamento del 2015. Chiediamo quindi quali forme di monitoraggio, controllo e intervento il Comune abbia predisposto per affrontare eventuali emergenze meteorologiche fino al momento dell’effettiva esecuzione dei lavori». (d.b.)
