La Nuova Sardegna

Olbia

Capannone in fiamme: è un attentato

di Dario Budroni
Capannone in fiamme: è un attentato

Il rogo si è sviluppato all’interno del «Gran Bazar» nella zona industriale. Segni di scasso sulla serratura di una porta

15 gennaio 2018
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OLBIA. Che il fuoco abbia causato non pochi danni lo si intuisce da fuori. Il tetto e la porta scorrevole del capannone hanno i bordi affumicati. E davanti all’ingresso ci sono tavoli, sedie e divanetti carbonizzati appena accatastati dai vigili del fuoco. Ieri sera il «Gran bazar» si è trasformato in una sorta di maxi forno incandescente e pieno di fumo nero. L’incendio è scoppiato attorno alle 18 in zona industriale, in via Giordania. Il capannone, che ospitava il mercatino dell’usato di proprietà di Antonello Maciocco, è stato immediatamente raggiunto dai vigili del fuoco, partiti dalla caserma di zona Basa a bordo di due mezzi. Sul posto pure i carabinieri del reparto territoriale di Olbia. È praticamente certo che si tratti di un attentato.

L’incendio. In via Giordania, nel cuore della zona industriale, da qualche tempo si trova il «Gran Bazar – Mercatino dell’usato». Una attività avviata con passione già diversi anni fa da Antonello Maciocco, 36 anni, olbiese. Ieri era domenica. Tutto chiuso. Difficile che l’incendio sia partito da solo. Innanzitutto perché su una delle porte del capannone sono stati trovati dei segni che lasciano pensare a un chiaro tentativo di scasso. Inoltre le fiamme hanno interessato la zona centrale del capannone. Impossibile che scatti un cortocircuito in una area dove non sono presenti prese o altri dispositivi elettrici. Probabilmente per appiccare l’incendio è stato utilizzato del liquido o dell’altro materiale infiammabile. Adesso toccherà ai carabinieri indagare e cercare di fare luce sull’accaduto. Le fiamme hanno comunque causato un bel po’ di danni. Sono andati distrutti armadi, divani, sedie e altri tipi di mobili. Tutta merce in vendita nel bazar dell’usato. Il fumo, particolarmente denso, ha poi annerito le pareti interne della struttura. I vigili del fuoco hanno lavorato per diverse ore tra le mura del capannone andato a fuoco. Prima hanno spento le fiamme, impedendo che causassero altri danni al resto della merce e anche ai capannoni che si trovano nelle vicinanze. Poi hanno man mano svuotato la struttura, sistemando nel piazzale i resti bruciacchiati della merce in vendita fino a ieri. Sul posto anche il titolare. Antonello Maciocco, sconsolato e senza parole, ha atteso che i vigili del fuoco mettessero definitivamente in sicurezza ciò che resta del sul lavoro tirato su con non pochi sacrifici.

Il fumo nelle poste. Il capannone di via Giordania è diviso in due. A destra c’è il «Gran Bazar» di Antonello Maciocco. A sinistra c’è invece il centro di smistamento di Poste italiane. Insomma, un posto pieno zeppo di lettere, bollette e pacchi. Tutta roba che prende fuoco come nulla. Fortunatamente le fiamme non hanno raggiunto il capannone delle poste. Sarebbe stato un disastro. Il fumo ci è comunque arrivato. E così i vigili del fuoco, ieri sera, dopo aver messo in sicurezza l’area occupata dal mercatino dell’usato, hanno ispezionato anche il centro di smistamenti di Poste italiane per scongiurare qualsiasi pericolo.

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