La Nuova Sardegna

Olbia

I comitati all’attacco: «Snobbati dalla giunta»

di Dario Budroni
I comitati all’attacco: «Snobbati dalla giunta»

I rappresentanti dei quartieri accusano l’esecutivo di non coinvolgere i cittadini Fulvio D’Anna: «L’amministrazione comunale non vuole più dialogare con noi»

20 gennaio 2018
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OLBIA. Qualche settimana fa hanno incontrato il sindaco. E non sono rimasti proprio contenti di come sia andato il faccia a faccia. Anzi, i rappresentanti dei comitati di quartiere dicono di esserci rimasti proprio male. «Lui non ci considera, sembra che non gli importi nulla di noi e del nostro ruolo», ripetono uno dopo l’altro i presidenti dei comitati dei cittadini durante una conferenza convocata proprio per urlare ai quattro venti la loro delusione. Il rapporto tra i comitati di quartiere e frazione e il sindaco Settimo Nizzi non è mai sbocciato del tutto. I rappresentanti dei cittadini, comunque, erano riusciti a incontrare Nizzi lo scorso 27 dicembre. Si erano presentati alla riunione con sette precise domande da sottoporre al primo cittadino. Il sindaco ha ascoltato e poi ha dato le sue risposte. Ma ai comitati di quartiere le risposte di Nizzi non sono bastate. «Ci ha dato risposte superficiali e vaghe, da parte sua c’è una mancanza di disponibilità nei nostri confronti» dice Fulvio D’Anna, il presidente del comitato di Zona ospedale.

L’attacco dei comitati. Tocca proprio a Fulvio D’Anna ricordare a cosa servono i comitati di quartiere e di frazione. «Noi siamo riconosciuti dallo stesso Comune e il nostro compito è fornire proposte e indicazioni – spiega –. E il Comune dovrebbe coinvolgerci, chiederci un nostro parere, aggiornarci sulla sua attività. Invece niente di tutto questo, peccato». Poi un esempio. «Al sindaco abbiamo chiesto a che punto siamo col Puc – continua il presidente del comitato di Zona ospedale –. Ci ha risposto “ci stiamo lavorando”. Poi basta, nient’altro. Ma noi rappresentiamo comunque dei cittadini e lui non può darci delle risposte così superficiali. Vogliamo essere coinvolti nelle scelte, vogliamo sapere cosa si sta facendo». Poi Fulvio D’Anna mette in chiaro una cosa: «Noi vogliamo lavorare con questa amministrazione, proprio come accadeva con quella precedente. Ma il sindaco e la giunta devono darci la possibilità di esprimerci, di dare le nostre opinioni e le nostre sensazioni».

Le domande al sindaco. Corrado Varrucciu, del comitato di Murta Maria, ha naturalmente parlato della discarica di Spiritu Santu, che rende l’aria irrespirabile in tutta la frazione. «Quando ho chiesto una risposta al sindaco, lui ci ha detto che i miasmi spariranno quando ci sarà un nuovo impianto – dice Varrucciu –. Ma anche questa è una risposta superficiale». Poi Massimo Deriu, del comitato di Zona Bandinu. «Abbiamo posto alcune domande sulla viabilità, nel quartiere e in tutta la città – spiega Deriu –. Ma vogliamo sapere davvero cosa si intende fare e quali sono i tempi. Però a mancare è il dialogo. E ci dispiace, perché noi vorremmo un rapporto diretto con l’amministrazione». Discorso simile quello di Andrea Mura, presidente del comitato di Zona Bandinu. «Non riusciamo a capire nulla neanche su ciò che sta accadendo sul fronte del piano di salvaguardia idrogeologica – afferma Mura –. Al Comune, comunque, chiediamo anche di non sottovalutare il disagio dilagante in città, a cominciare dal nostro quartiere, dove sui muri sono comparse alcune scritte inneggianti a dittature sconfitte dalla storia. Sono campanelli d’allarme da non sottovalutare». Giorgio Deriu, presidente del comitato di Pittulongu, ha aggiunto: «Siamo qui per dare proposte e pareri, per aiutare l’amministrazione. Per quanto ci riguarda, quest’anno vigileremo molto sulla pulizia delle spiagge e anche sull’aumento della tassa sui rifiuti». Sull’ampliamento dell’offerta formativa, con un occhio di riguardo alle materie legate al turismo e la nautica, ha detto la sua Stefania Usai del comitato Porto Rotondo-Rudalza.

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