La Nuova Sardegna

Olbia

Il Cipnes dona l’area per il nuovo Ipia

di Dario Budroni
Il Cipnes dona l’area per il nuovo Ipia

L’istituto professionale era stato devastato da Cleopatra. Il consorzio cede un terreno a Cala Saccaia al prezzo di 1 euro

20 gennaio 2018
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OLBIA. L’Ipia abbandonerà la sponda del rio Siligheddu per un posto più sicuro davanti al mare. L’istituto professionale sarà ricostruito a Cala Saccaia, lontano dal fiume, nel cuore produttivo della città. Il Cipnes ha appena ceduto alla Provincia, al prezzo simbolico di un solo euro, un vasto terreno poco lontano dalla rotatoria che porta a Cocciani. È qui che un giorno vedrà la luce la nuova sede dell’Ipia, con aule, laboratori palestra e mensa. Il motivo del trasferimento è questo: attualmente la scuola professionale si trova in zona Hi4. Nell’alluvione del 18 novembre 2013 il fango aveva devastato l’istituto e distrutto macchinari, utensili e altro materiale didattico. Ora quindi si punta alla delocalizzazione, alla ricostruzione in una zona più sicura. In futuro, però, ci sarà da affrontare anche il discorso dei licei classico e scientifico, pure loro in piena zona rossa.

La nuova Ipia. Tutto è accaduto nel giro di poco tempo. Cipnes e Provincia (zona omogenea Olbia-Tempio) hanno avviato i primi contatti e poi il consorzio industriale ha ceduto un’area di 14 ettari. L’obiettivo della Provincia è beneficiare di alcuni fondi del progetto Iscol@ per costruire il nuovo istituto. Il dialogo con la Regione è già avviato. Non a caso, comunque, il Cipnes ha puntato sull’Ipia. L’istituto professionale prevede infatti la formazione di operatori elettrici, della manutenzione di veicoli e delle imbarcazioni. Tutte professioni che proliferano nella zona industriale. «Siamo contenti, questa notizia non può che soddisfarci – commenta Gianluca Corda, preside dell’Amsicora, che si divide in Ipia e Ipaa –. Anche perché i nostri ragazzi praticano l’alternanza scuola lavoro in 80 aziende della zona industriale». Allo stesso tempo, però, Gianluca Corda ha qualche perplessità. «Bisognerà risolvere il problema dei collegamenti, perché Cala Saccaia è fuori dalla città e molti dei nostri studenti sono pendolari – dice Corda –. E poi mi auguro che si faccia in fretta. Perché non vorrei che la nostra attuale scuola venisse trascurata, per esempio dai lavori di manutenzione, perché tanto dovrà essere trasferita».

Classico e scientifico. Anche il Gramsci e il Mossa, da anni alle prese con il problema del sovraffollamento, si trovano in zona Hi4. E visto che è impossibile ampliare le due scuole proprio perché si trovano in zona rossa, la Provincia ha pubblicato un bando per individuare degli spazi dove ricavare nuove aule. Prima o poi, comunque, il problema dovrà essereaffrontato. Fino a qualche tempo fa si era parlato di un polo scolastico composto da classico, scientifico e Ipia, da realizzare in un terreno del Comune, nella parte alta di zona Bandinu. Nel frattempo, però, l’Ipia la sua sistemazione l’ha trovata. Per il Gramsci e il Mossa ci sarebbero sempre e comunque i terreni messi a disposizione dal Comune.

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