La Nuova Sardegna

Olbia

Otorino nell’emergenza si rinviano gli interventi

di Stefania Puorro
Otorino nell’emergenza si rinviano gli interventi

Il reparto dell’ospedale Paolo Dettori di Tempio è l’unico per tutta la Gallura L’insufficienza di anestesisti rallenta le sedute, liste d’attesa anche di tre anni

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TEMPIO. Le sale operatorie dell’ospedale di Tempio sono al collasso. Mancano gli anestesisti e, ogni giorno, gli interventi programmati saltano. Soprattutto quelli che vengono garantiti dal reparto di Otorinolaringoiatria, l’unico per tutta la Gallura. E così bambini e pazienti adulti che devono essere operati e che vengono costantemente convocati, arrivano in reparto a digiuno e poi vengono rimandati a casa perché le sedute vengono annullate.

L’emergenza è grave, i disagi sono enormi e si assiste impotenti a continui e inevitabili rinvii dell’attività chirurgica.

Al Paolo Dettori ci sono tre sale operatorie, ma non vengono mai utilizzate tutte per mancanza di personale: a volte ne funzionano due, quasi sempre solo una. Che devono dividersi gli specialisti di Ortopedia, Chirurgia, Ginecologia e in modo particolare Otorinolaringoiatria, la cui attività è intensissima. Infatti questo reparto è quello che, come attività chirurgica, lavora di più in assoluto proprio perché è l’unico presente nella Assl di Olbia. Qui arrivano pazienti da tutta la Gallura ma, per la professionalità e l’alta competenza degli operatori, il reparto di Otorino di Tempio ospita spesso persone che giungono anche da Sassari, Cagliari e Oristano.

La carenza di organici, anche all’ospedale tempiese, si sente in modo pesante in tutti i reparti, ma l’insufficienza degli anestesisti è uno dei problemi maggiori proprio perché va a bloccare l’attività operatoria. I due anestesisti in turno devono fare i salti mortali; uno di loro non può essere quasi mai presente in sala perché deve occuparsi delle urgenze che arrivano pronto soccorso o si deve dedicare al trasportare pazienti gravi verso in altri ospedali.

E così, l’Otorinolaringoiatria, deve fare i conti con liste d’attesa lunghissime, anche di anni. Per settoplastiche (intervento per raddrizzare il setto nasale), sinusiti croniche, poliposi, per esempio, ci sono pazienti che stanno aspettando di essere operati anche da 3 anni. Mentre si stanno chiamando i bambini prenotati a gennaio 2017 per adenoidectomie o tonsillectomie. Le urgenze vengono sempre garantite, ma gli interventi programmati sono sempre a rischio e se si riescono a operare i primi due pazienti previsti nel corso della mattinata, quelli che sono in turno subito dopo vengono rimandati a casa. E questo accade per almeno due o tre pazienti ogni volta.

Ieri mattina, per esempio, come hanno raccontato i familiari, è stato finalmente operato dagli otorini un paziente cardiopatico a cui era stato rinviato l’intervento già sei volte. E così non è stato rispettato il solito ordine di ingresso in sala operatoria che solitamente prevede una corsia preferenziale per i bambini.

I diversi sindacati hanno più volte sollecitato la Assl di Olbia affinché venissero assunti altri anestesisti. Ci riprovano anche adesso, con la speranza che il loro appello possa essere ascoltato.



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