La Nuova Sardegna

Olbia

“Cocaina nera” all’Isola Bianca il cuoco patteggia quattro anni

di Tiziana Simula
“Cocaina nera” all’Isola Bianca il cuoco patteggia quattro anni

Stefano Pinna era stato arrestato dai carabinieri allo sbarco dalla nave: aveva due chili di droga Irriconoscibile al fiuto dei cani e ai tradizionali narcotest: era stato il primo sequestro in Sardegna

09 febbraio 2018
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OLBIA. Nello zainetto che portava in spalla quando è sbarcato dalla nave proveniente da Livorno, aveva nascosto due chili di cocaina. Non quella tradizionale, ma la cosidetta “cocaina nera”, capace di sfuggire al fiuto dei cani e ai tradizionali narcotest, arrivata per la prima volta in Sardegna. I carabinieri di Olbia, in servizio all’Isola Bianca, lo avevano arrestato con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Assistito dai suoi difensori, gli avvocati Antonello Desini e Gianni Falchi, Stefano Pinna, 27 anni, cuoco di Monti, ieri ha patteggiato la pena: 4 anni. Il gip del tribunale di Tempio Andrea Pastori ha accolto la richiesta formulata dai difensori e dall’accusa, pm Laura Bassani. La sentenza sarà depositata formalmente il 12 aprile. Il giudice ha accolto anche la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai legali di Pinna. Che è stato, quindi, scarcerato.

Scura, irriconoscibile al fiuto dei cani e persino ai tradizionali narcotest. La cocaina nera – ottenuta mescolando particelle magnetiche nere di ferro e potassio tiocianato, procedimento che permette alla sostanza di cambiare colore e odore – era sbarcata quest’estate al porto di Olbia insieme al suo corriere che l’aveva infilata dentro lo zainetto: due chili di droga in tutto, di un insolito colore marrone, divisa in quattro pacchi accuratamente sigillati. Il sequestro, il primo di cocaina nera nell’isola, era scattato ai primi di agosto nel corso dei controlli eseguiti dai carabinieri all’Isola Bianca. Durante gli sbarchi dalla nave proveniente da Livorno, i militari del nucleo operativo radiomobile hanno notato un giovane che scendeva dalla nave a piedi, senza bagagli, con in spalla solo uno zainetto. I militari lo avevano fermato. Da lì, la perquisizione. All’interno della borsa, avevano trovato 4 pacchi, ben sigillati, contenenti una sostanza scura. Il cuoco era stato portato in caserma dove era stato eseguito il narcotest su quella strana polvere scura. Ma il risultato era stato negativo: quella polvere non veniva riconosciuta come stupefacente. Per scovare la cocaina di nuova generazione era stato necessario ricorrere a una strumentazione più moderna. Solo successivamente, grazie alla collaborazione della Guardia di finanza di Olbia che aveva messo a disposizione i nuovissimi narcotest, era stato effettuato un nuovo esame ed era emerso il principio attivo: cocaina.

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