La Nuova Sardegna

Olbia

Acqua non potabile, una class action contro Abbanoa

di Angelo Mavuli
Acqua non potabile, una class action contro Abbanoa

Essere Cittadini fissa un’assemblea con i legali di Adiconsum «Disagi da più di due anni, si sollecitano le tariffe ridotte»

17 febbraio 2018
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TEMPIO. A poco meno di un mese da una assemblea di Essere cittadini durante la quale c’erano state da parte del sindaco assicurazioni «sulla possibilità della revoca, a breve termine, dell’ordinanza sindacale n. 3 che dal 25 gennaio del 2016 vieta l’utilizzo dell’acqua di rete per uso potabile ed anche per incorporazione negli alimenti», il comitato, stanco di non vedere nulla di nuovo all’orizzonte, nonostante le promesse, rompe gli indugi e con il pieno supporto dei legali di Adiconsum Sardegna avvia una class action. Un’azione legale collettiva degli utenti e dei consumatori, che inchiodi alla proprie responsabilità il Gestore unico.

«Dopo oltre due anni di non potabilità dell'acqua e con la prospettiva, nella migliore delle ipotesi, di altri due anni e mezzo di tempo per poter arrivare alla soluzione del problema - scrive ancora Essere cittadini -, il consiglio direttivo ha deciso di proporre all'assemblea e all’intera cittadinanza, convocate per le 18,30 di venerdì prossimo 23 febbraio, l’avvio di una class action contro Abbanoa, aperta a tutti i cittadini, per il riconoscimento di tariffe ridotte, dei costi e dei disagi sopportati e ancora da supportare per tutto il periodo di non potabilità dell'acqua di rete. All’assemblea che si terrà come al solito presso l'Officina dei Ragazzi (ex biblioteca) al Parco delle Rimembranze, comunica il Comitato, sarà fattivamente presente con il suo presidente Giorgio Vargiu e il suo legale Franco Dore, anche l’Adiconsum Sardegna. Ovvero l’associazione nazionale dei consumatori, protagonista in Italia ed anche nella nostra Isola di epiche battaglie legali contro i soprusi e le prevaricazioni attuati sotto parvenza legale per conto della pubblica amministrazione, contro i cittadini nell’erogazione di servizi, quale la fornitura idrica, o nell’ambito di attività riferite alla Scuola, alla Sanità, alle Tasse, alle Telecomunicazioni ed altro ancora. Dopo due anni di educata attesa e di sollecitazioni continue, che ci hanno visti protagonisti, sia nei confronti di Abbanoa, sia in Regione, sia sui media anche a livello nazionale - prosegue Essere cittadini -, abbiamo deciso questo ulteriore passo a difesa dei nostri diritti civili». Il Comitato raccomanda la massima partecipazione perché «mai come in questo caso, è necessaria la presenza delle gente e la volontà di tutti per difendersi ed uscire da una situazione da terzo mondo».

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