La Nuova Sardegna

Olbia

Cittadella della carità nasce a Tannaule la casa dei bisognosi

di Dario Budroni
Cittadella della carità nasce a Tannaule la casa dei bisognosi

Nella struttura un emporio alimentare e un centro d’ascolto Il vescovo Sanguinetti: «Qui nessuno verrà lasciato solo»

25 febbraio 2018
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OLBIA. La Chiesa spalanca una nuova porta. E lo fa in zona Tannaule, in una costruzione bianca tirata su all’ombra del campanile di San Michele Arcangelo. È qui che i volontari tenderanno la mano a chiunque abbia bisogno. Ci sono un centro d’ascolto, uno sportello medico–psicologico e anche un piccolo e accogliente emporio, con gli scaffali pieni di pasta, latte, olio e buste di pellet. La «Cittadella della carità» è stata inaugurata ieri mattina e subito è emerso l’importante ruolo che andrà a svolgere. «Si sentiva il bisogno di un servizio di questo tipo – ha detto il vescovo Sebastiano Sanguinetti –. La vera civiltà sta nel saper ripartire dagli ultimi. E questo sarà un centro di raccordo affinché nessuno venga lasciato solo». La «Cittadella della carità» è gestita direttamente dalla Caritas diocesana. L’obiettivo è quello di rappresentare un punto di riferimento per i bisognosi e un centro di coordinamento per i volontari delle Caritas parrocchiali. I servizi sono molteplici e tutti con la loro importanza. C’è per esempio uno sportello anti–usura, di micro credito e di prestito della speranza. Poi un centro di ascolto per minori vittime di violenza e uno sportello interdisciplinare gestito dall’associazione Nemeton, per minori in età scolare e adulti. Un’ala della struttura è stata invece adibita a emporio, una sorta di mini market con scaffali e banchi frigo. Qui possono accedere i bisognosi muniti di tessere a punti fornite direttamente dalle parrocchie cittadine. Inoltre qui i volontari potranno gestire la piattaforma digitale di tutti i dati forniti dalle parrocchie e potranno coordinare e uniformare tutte le azioni in città, in supporto alle Caritas parrocchiali. Ma a Tannaule i volontari potranno anche coordinare gli appartamenti confiscati alla mafia e lo stesso Centro umanitario di via Canova. Soddisfatti di questo nuovo servizio per i bisognosi il sindaco Settimo Nizzi, il direttore della Caritas nazionale Francesco Soddu, il direttore della Caritas diocesana Giovanni Maria Pittorru e Giuseppe Russo dell’associazione Nemeton. La nuova struttura è costata 400mila euro. A progettarla era stata l’Archigroup, rappresentata dal celebre architetto Enzo Satta, mentre i lavori erano stati affidati all’impresa Santoni. Il Comune, invece, aveva messo a disposizione l’area.

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