La Nuova Sardegna

Olbia

Cinque nuove parrocchie a Olbia, la Chiesa accende le ruspe

Dario Budroni
Cinque nuove parrocchie a Olbia, la Chiesa accende le ruspe

Lavori in corso nelle zone in espansione. La Diocesi investe oltre 10 milioni. Porte aperte a Tannaule e Pittulongu. Cantieri a Sa Minda Noa e Poltu Quadu

26 febbraio 2018
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OLBIA. Mattoni, crocifisso e impalcature. La città cresce e ha bisogno di nuove parrocchie. La Diocesi ha deciso di rispondere così all’incremento demografico che da decenni gonfia Olbia di nuovi abitanti. Le vecchie chiese ormai non bastavano più. Troppo lontane dai nuovi quartieri, troppo piccole per accogliere tutti i fedeli. Quindi la Diocesi ha scelto di costruire cinque chiese nuove di zecca. Due sono praticamente terminate, due sono in costruzione e una sarà tirata su nei prossimi anni. Si tratta di una operazione che alla Chiesa costa oltre 10 milioni di euro. Nuove costruzioni che smuovono anche l’economia locale, perché dietro ogni luogo di culto che nasce ci sono progettisti e operai al lavoro. Le nuove chiese sorgono tutte nel cuore delle aree in espansione e tengono anche fede alle tradizioni del posto. Ognuna richiama il passato dei luoghi e in alcuni casi anche i toponimi che hanno resistito allo scorrere dei secoli. Sono tutte costruzioni importanti anche dal punto di vista artistico e architettonico. Quella di San Michele Arcangelo, per esempio, è stata progettata dall’architetto della Costa Smeralda Enzo Satta, mentre il progetto di quella di Sant’Ignazio è stato esposto al Maxxi di Roma.

San Michele Arcangelo. È già operativa. Bianca ed elegante, si trova in zona Tannaule, sotto l’ospedale nuovo. Mancano ancora il sagrato e alcune strutture collaterali, ma è già entrata nel cuore dei fedeli olbiesi.

Sant’Ignazio da Laconi. La chiesa, anche questa particolarmente bella, è in costruzione a Sa Minda Noa. Ora i fedeli pregano in un capannone. «Ci sono stati alcuni intoppi – spiega il vescovo Sebastiano Sanguinetti –. Doveva essere pronta entro la primavera, ma sarà comunque completata entro l’anno. Stiamo parlando di un complesso vasto e importante».

Santa Maria del mare. È la prima chiesa della frazione di Pittulongu, sul mare, abitata anche d’inverno. E anche questa, piccola ed elegante, è già operativa. Prima i fedeli pregavano in una villetta. «Entro l’estate definiremo gli ultimi dettagli – continua il vescovo –. La chiesa di Pittulongu è già un punto di riferimento per tutta la comunità della frazione».

San Ponziano papa. La nuova chiesa prende il posto di quella vecchia (e non particolarmente bella) che svetta su una altura di Poltu Quadu. Il restyling è già cominciato e durerà un annetto. A differenza del passato, il sagrato si affaccerà sul mare. Tramite un accordo col Comune, nell’ambito del progetto Iti, la chiesa potrà sistemare e utilizzare una parte di quel vicino palazzo sgangherato che sarebbe dovuto essere un ospizio.

San Nicola. Nascerà nell’omonima zona. «Era stata individuata un’area, ma il progetto non era andato avanti – spiega il vescovo –. Tra non molto, insieme al Comune, individueremo un’altra area e potremo avviare i lavori».

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