La Nuova Sardegna

Olbia

Muore folgorato nel camping Isuledda

di Stefania Puorro
Muore folgorato nel camping Isuledda

Stefano Podda, operaio 37enne di Villamar residente ad Arzachena, è stato ucciso da una scarica elettrica da 15mila volt

07 marzo 2018
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INVIATO A CANNIGIONE. I medici del 118 hanno tentato l’impossibile. Per oltre un’ora e mezzo hanno provato e riprovato a far ripartire il suo cuore, andato in arresto. Ma, purtroppo, è stato tutto inutile. Stefano Podda, 37 anni, originario di Villamar ma residente ad Arzachena, dove viveva con la moglie e il loro bambino, è morto folgorato ieri mattina: è stato devastato da una scarica elettrica dei cavi a media tensione, a 15mila volt.

La tragedia è avvenuta all’interno del centro vacanze Isuledda, a La Conia, una manciata di chilometri più in là di Cannigione. Lui era uno dei manutentori del villaggio e ieri, insieme con un collega, aveva raggiunto una vasta area dal terreno fangoso (a causa delle piogge di questi ultimi giorni) per dismettere un vecchio tukul. Attorno alle 8, Stefano Podda, a bordo di un camion gru, si è fermato vicino a un largo piazzale. Per scaricare dal cassone il tukul arrugginito e che, in una fase successiva, sarebbe dovuto essere smaltito insieme con altri scarti. Ma quell’operazione, forse fatta tante altre volte, si è trasformata in una tragedia. Il giovane manutentore, una volta sceso dal mezzo, ha cominciato a muovere i comandi che si trovano sui lati esterni del camion: ha agganciando il tukul, ma nel momento in cui il braccio della gru si è mosso, ha toccato i cavi elettrici di media tensione (è una linea privata).

In un attimo, il dramma. La potente scarica ha attraversato il corpo del manutentore scaraventadolo per terra. Il suo collega, completamente sotto choc, ha chiamato immediatamente i soccorsi e sul posto si sono precipitati i carabinieri della stazione di Arzachena. Ma, soprattutto, si sono mobilitati con tempestività gli operatori del 118 che sapevano, ancor prima del loro arrivo, quanto la situazione fosse critica. Il giovane era già in arresto, ma i medici non si sono arresi. E senza mai fermarsi per un solo istante, hanno cercato di rianimare il manutentore sino alle 10. Era anche arrivato, nel frattempo, l’elicottero dei vigili del fuoco, in caso di un trasporto urgente verso l’ospedale. Invece, anche la più piccola speranza si è sgretolata.

Il capo della procura di Tempio Andrea Garau ha aperto un’inchiesta per capire l’esatta dinamica del tragico incidente sul lavoro e per accertare che tutte le norme in materia di sicurezza siano state rispettate. Per questo sono stati incaricati gli ispettori dello Spresal della Assl di Olbia che dovranno cercare di ottenere tutte le risposte e verificare anche se possano esserci eventuali responsabilità. La drammatica notizia si è diffusa presto ad Arzachena dove il giovane manutentore era conosciuto. E’ qui, infatti, che si era stabilito da tempo ed è qui che si era sposato ed era diventato padre.

Stefano Podda lavorava per il centro vacanze Isuledda e tutti lo consideravano un eccellente professionista.

Per far luce su quanto accaduto, stanno lavorando anche i carabinieri della stazione di Arzachena insieme con i colleghi del reparto territoriale di Olbia.

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