La Nuova Sardegna

Olbia

«Ztl ingannevole» L’esercito dei multati ora prepara il ricorso

di Dario Budroni
«Ztl ingannevole» L’esercito dei multati ora prepara il ricorso

Su Facebook è nato un gruppo con quasi mille iscritti In programma una class action contro le 14mila sanzioni

17 marzo 2018
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. L’esercito dei multati si mette in marcia e si organizza su Facebook. L’obiettivo è un ricorso di massa. Per questo sono stati contattati già alcuni avvocati, che stanno prendendo in esame la questione. All’orizzonte c’è una class action contro il Comune per via della valanga di multe piovute nelle strade della Ztl. Una raffica di verbali che in soli 40 giorni ha raggiunto quota 14mila, per un totale di oltre 1 milione di incassi per il Comune. Secondo i multati la segnaletica è ingannevole. E così nel mirino ci finiscono gli schermi luminosi che annunciano la chiusura dei varchi e i cartelli posizionati alcuni metri prima delle telecamere. Ogni multa è di 96 euro. Chi paga entro 5 giorni va incontro a uno sconto del 30%. Chi paga dopo 15 giorni si becca un aumento di 15 euro.

Il gruppo Facebook. Luca Pintori, 20 anni, 11 multe all’attivo, ha avuto l’idea di aprire un gruppo Facebook, che si intitola «Ricorso ztl Olbia». Nel giro di poche ore gli iscritti sono diventati quasi mille. Luca Pintori ha anche scritto una lettera al sindaco Settimo Nizzi, dopo il suo intervento di due giorni fa sulla Nuova. «Il sindaco dichiara di non voler tartassare i cittadini, ma come mai da quando sono state attivate le telecamere, rendendosi conto della marea di multe, non ha preso nessun provvedimento come per esempio azionare i dissuasori mobili? Come fa a rimanere così indifferente davanti alla mattanza che sta creando questa circostanza ma sopratutto indifferente all’ingenuità di quegli anziani che sono stati sanzionati anche con 40 verbali?» scrive deciso Pintori.

Gli schermi. All’altezza di ogni varco c’è uno schermo su cui compare una scritta luminosa bianca: «Alt, varco attivo», quando non si può transitare, e «Varco non attivo», quando si può transitare. «E tutto questo non è chiaro, perché “varco” significa passaggio. Se è attivo, dunque, vuol dire che si può passare. Tutto questo è ingannevole» continua Luca Pintori. Non è la prima volta che in Italia si verificano casi di questo tipo. «A Ravenna, per esempio, per lo stesso motivo il giudice di pace ha annullato diverse multe – spiega Pintori –. E a Olbia vogliamo che succeda la stessa cosa. Siamo convinti di avere ragione e per questo ringrazio chi mi sta dando una mano sul gruppo Facebook, come Roberto Azzi e Silvia Spano».

La segnaletica. I multati, poi, criticano la segnaletica. «I cartelli dovrebbero essere piazzati 80 metri prima, invece li troviamo 25 metri prima del varco – spiega invece Roberto Azzi, imprenditore –. Ci sono troppe cose che non quadrano nel funzionamento di questa Ztl. È una questione che, secondo una stima, riguarda circa 5mila cittadini. Le multe sono di più perché in tantissimi hanno ricevuto più di un verbale».

Il varco maledetto. Il numero maggiore di multe si registra in via Regina Elena. Qui sono presenti due varchi: uno all’altezza dell’incrocio con via De Filippi e l’altro all’inizio di piazza Regina Margherita, pensato per chi arriva da via Garibaldi. «Molte persone, qui, prendono una multa doppia, a distanza di poche decine di metri – continua Roberto Azzi –. È assurdo. Se un’auto è già entrata nella Ztl, perché deve essere fotografata due volte nel giro di pochi secondi?».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative