La Nuova Sardegna

Olbia

Cani e gattini uccisi da bocconi avvelenati: scattano le indagini

di Angelo Mavuli
Cani e gattini uccisi da bocconi avvelenati: scattano le indagini

Al caso lavorano carabinieri, forestali e guardie zoofile L’Arpana: perlustrazioni nell’agro per trovare esche letali

27 marzo 2018
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TEMPIO. Da qualche settimana, carabinieri della Compagnia di Tempio, agenti dell’Ispettorato forestale e uomini dell’Arpana (l’Associazione di volontariato regionale di protezione animali, natura e ambiente opportunamente convenzionata con il Comune di Tempio), stanno svolgendo indagini per scoprire l’autore o gli autori di una serie di avvelenamenti letali di cani che si sono verificati nelle periferie di Tempio. Colpite, soprattutto, le zone sulla direttrice Tempio-Palau ma anche le campagne fra Tempio ed Aggius e quelle attorno alla frazione di Nuchis. Nelle premeditata strage di cani, pare circa mezza dozzina finora, sono incappati anche tre gatti, colpevoli di essere stati attirati da coloratissimi ma al tempo stesso micidiali “bocconcini” che altro non sono che letale veleno.

«Stiamo indagando in tutte le direzioni », dicono alla compagnia dei carabinieri che, mantenendo il più stretto riserbo, non confermano la notizia secondo la quale i militari sarebbero in possesso dei filmati registrati dalla video camera di sorveglianza di una casa di campagna che avrebbe ripreso un tizio che “seminava” i bocconcini avvelenati. «Anche domenica - racconta Gianni Sanna, comandante della guardie zoofile dell’Arpana -, abbiamo perlustrato per ore la periferia della città e i terreni sulla Tempio-Palau alla, ricerca di esche velenose e controllando la presenza di individui che si trovavano sui posto senza alcuna giustificazione. Persone che non c’entravano niente con il caso in questione e che hanno giustificato la loro presenza come una semplice passeggiata. Un bel rompicapo - dice ancora il comandante Sanna - che sta comunque generando un allarme sociale notevole dal quale occorre uscire al più presto». Dal comandante arriva infine anche un appello ai proprietari dei cani affinché «custodiscano con attenzione i loro animali, soprattutto cani, nel rispetto delle ordinanze comunali che vietano tassativamente il randagismo. In qualche caso - dice la Sanna -, i cani avvelenati pur appartenendo a dei padroni, erano liberi di muoversi ed allontanarsi a loro piacimento sul territorio, e proprio questo è stato fatale».

In azione anche gli uomini dell’Ispettorato forestale di Tempio che hanno controllato e preso visione dei luoghi, teatro degli avvelenamenti. Anche da parte degli investigatori forestali il riserbo è però assoluto, L’ultimo avvelenamento di massa, effettuato allora con il Badalucco, un potente derattizzatore dal quale cani e gatti sono attratti, si era verificato nell’ambito del territorio comunale nell’ottobre scorso.

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