La Nuova Sardegna

Olbia

I messaggi inviati su Whatsapp per ordinare marijuana e hascisc

Per mesi i poliziotti hanno intercettato gli spacciatori. Su Whatsapp i giovani utilizzavano parole come «Coca Cola» o «pizza» per domandare la droga al venditore. «Sì, si comunicava in particolare...

10 aprile 2018
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Per mesi i poliziotti hanno intercettato gli spacciatori. Su Whatsapp i giovani utilizzavano parole come «Coca Cola» o «pizza» per domandare la droga al venditore. «Sì, si comunicava in particolare attraverso il telefono utilizzando dei termini criptici – spiega Lino Collu, che guida la squadra anticrimine del commissariato di Olbia –. Per esempio scrivevano: “Quante pizze dobbiamo ordinare?”. Naturalmente non si parlava realmente di pizza ma di droga. Le consegne avvenivano invece in maniera diretta. Stiamo parlando anche di ragazzi dai 15 ai 17 anni». Sia il dirigente Fernando Spinicci che il vice commissario Lino Collu ci tengono a sottolineare la potenza della droga spacciata, nonostante si trattasse soprattutto di marijuana e hascisc. «Le chiamano droghe leggere, ma non è così – continua Lino Collu –. Per esempio, quando abbiamo fatto analizzare le sostanze, abbiamo scoperto che il principio attivo è davvero molto alto. Talmente alto che inizialmente abbiamo pensato a un errore delle analisi. Tutto questo perché si utilizzano fertilizzanti e nuovi elementi chimici capaci di alterare le sostanze». (d.b.)

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