Furgone di un ambulante in fiamme nella notte
Sul posto una squadra dei vigili del fuoco. Non si esclude l’origine dolosa del rogo Il proprietario si trova attualmente in carcere con l’accusa di spaccio di droga
28 aprile 2018
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OLBIA. In pochi minuti le fiamme hanno carbonizzato il muso del furgone. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha però fatto sì che il rogo non distruggesse anche il vano di carico e quindi la merce. È successo giovedì attorno le 23 in via Guido Guinizelli, una piccola traversa ancora in sterrato di via Barcellona, verso l’uscita della città. Il proprietario del mezzo è Pietro Flauto, commerciante ambulante, che però si trova in carcere dal mese di marzo dopo essere stato coinvolto nell’operazione «Bella vita», condotta tra Olbia e Arzachena dalla polizia di Porto Cervo con l’obiettivo di stroncare un traffico di droga. I vigili del fuoco non hanno trovato né l’innesco né una traccia evidente che possa far pensare a un attentato. Il dolo comunque non è escluso e per questo la vicenda sarà approfondita dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia. Pietro Flauto, 52enne olbiese e che utilizzava il furgone per la sua attività di commerciante, era finito in carcere il 15 marzo insieme a una decina di persone con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico cocaina e marijuana. Pietro Flauto, difeso dall’avvocato Cristina Cherchi, durante l’interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere. Il tribunale del Riesame aveva poi concesso gli arresti domiciliari a diversi componenti della presunta banda, molti dei quali di altri centri della Gallura, rigettando però le richieste di attenuazione delle misure per Pietro Flauto e per altri due arrestati. Invece una settimana fa a Berchiddeddu era stato distrutto da una bomba artigianale il furgoncino del panificio Brianda, fresco di acquisto. (d.b.)