La Nuova Sardegna

Olbia

Maxi piantagione di cannabis, 30enne dal gip

Maxi piantagione di cannabis, 30enne dal gip

Il presunto coltivatore di marijuana è giudicato con rito abbreviato. Scoperte 1600 piantine

09 maggio 2018
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OLBIA. Lui, Stefano Pala, trentenne, olbiese, arrestato nel luglio 2016 con l’accusa di essere uno dei coltivatori di una maxi piantagione di cannabis nelle campagne tra Enas e Su Canale, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati dalla Procura. Estraneità ribadita davanti al gip Giuseppe Grotteria dal suo difensore, l’avvocato Giampaolo Murrighile nell’udienza celebrata con rito abbreviato condizionato all’audizione di due testimoni, sentiti ieri dal giudice. Pala era stato immortalato dalle telecamere posizionate nelle vicinanze della piantagione dopo che erano scattate le indagini. Ma secondo la difesa, l’imputato transitava in un passaggio accessibile a tutti e lontano dalla piantagione che era nascosta nel bosco. L’udienza è stata aggiornata al 12 giugno per la discussione finale e la sentenza.

Secondo l’accusa, Pala coltivava la maxi piantagione di cannabis insieme ad altre due persone rimaste finora ignote. La piantagione scoperta dalla polizia era molto estesa – un migliaio di metri quadrati, con oltre 1600 piante di cannabis –, ed era straordinariamente curata, irrigata da un ingegnoso sistema a goccia alimentato da un pozzo artesiano collegato a un impianto di sollevamento alimentato attraverso un allaccio pirata alla rete elettrica dell'Enel. I coltivatori della cannabis non erano però i proprietari del terreno, ma avevano impiantato la loro “azienda” in un fondo altrui. Era stata proprio la proprietaria del fondo a segnalare prima ai vigili urbani e poi alla polizia l’anomalia del vecchio pozzo artesiano riattivato nel suo terreno a sua insaputa. Da quel momento erano scattate le indagini. (t.s.)

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