La Nuova Sardegna

OLBIA. Legno che trasuda emozioni. Un racconto di speranza, amicizia, rinascita, scolpito in un tronco d’albero alto due metri. La statua del Pastore donante è un altro figlio di sa paradura. Perché l’antico rito del donare è andato oltre le mille pecore portate a Cascia all’inizio dello scorso anno. Benedetto Fois, presidente di Cna Gallura, era tra i sardi protagonisti di quell’abbraccio solidale. Una esperienza che descrive come intensa e indelebile. Fois ha pensato che quel gesto dovesse restare scritto per sempre nella memoria. E una statua gli è sembrato il modo migliore per fissare quelle emozioni. Insieme a Nardino Fois, maestro d’ascia, ha ideato la statua del Pastore donante. Lo scultore di Belvì Tonino Loi ha tradotto in arte quel pensiero. «È il simbolo dell’abbraccio degli uomini di terra e di mare ai fratelli di Cascia accomunati dal sentimento antico e profondo della solidarietà. È il testimone dell’arcaica tradizione delle genti di Sardegna che nei difficili momenti della vita si prodigavano per aiutare chi ne aveva bisogno. L’auspicio è che questo sentimento sia tenuto vivo tra le genti di oggi e domani, per donare la forza di guardare sempre al futuro con fede e speranza». (se.lu.)