La Nuova Sardegna

Olbia

«L’associazione ginecologi contro le mamme isolane»

«L’associazione ginecologi contro le mamme isolane»

La Maddalena, il sindaco Montella replica all’intervento contro il Punto nascita «Parole a orologeria adesso che emerge che la deroga non è stata mai chiesta»

14 giugno 2018
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LA MADDALENA. «La sicurezza delle future mamme e dei bambini è una priorità imprescindibile. Ma l’intervento delle associazioni di ginecologia e ostetricia contro il Punto nascita è contraddittorio e stranamente a orologeria». Il sindaco Luca Montella commenta con queste parole l’intervento dell’associazione Ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, della Società italiana Ginecologia e Ostetricia e dell’associazione Ginecologi universitari italiani con cui sostengono che il Punto nascita isolano debba restare chiuso. «Non me ne vogliano le predette associazioni se il sapore del loro intervento appare una difesa di ufficio della categoria, così coordinato da giungere a orologeria quando è emerso pubblicamente che la de r o g a tanto richiesta, a distanza di circa un anno ancora non era stata nemmeno presentata al ministero. E non potrei pensare diversamente, visto che viene addirittura fortemente perorata la chiusura del Punto nascita». Montella elenca poi i tanti punti contraddittori dell’intervento delle associazioni. Per esempio come mai abbiano espresso la loro opinione solo sul Punto nascita maddalenino e non sugli altri. «Perché le associazioni intervengono per la chiusura e non invece per chiedere un’organizzazione sanitaria sicura, ponendosi al fianco della comunità maddalenina per rivendicare tutti quei presidi necessari per la sicurezza che essi stessi evidenziano come necessari: centro trasfusionale, chirurgia, guardia attiva H24, sala operatoria a norma, équipe collaudata? Se la sentirebbero di affermare che quella stessa sicurezza garantita da un presidio ospedaliero le future mamme la avrebbero dopo che sono state caricate su un’ambulanza per affrontare un traghetto e una “strada-tratturo” per giungere a Olbia, magari dopo due ore di viaggio? Nessuno discute e anzi si pretende anche per le nostre mamme un percorso assistenziale adeguato. Se la sentirebbero di affermare che per visite così programmate e programmabili solo a Olbia, durante i relativi viaggi periodici le nostre mamme non sarebbero esposte (e Dio non voglia mai!) a maggiori rischi durante il viaggio? O credono che l’elicottero le accompagnerà anche alle visite?Sebbene nella loro lettera affermino che il problema del nostro Punto nascita non dovrebbe sottostare a logiche politiche o di costi economici, non pensano, invece, che proprio la politica dovrebbe trovare i numeri economici per impiantare a La Maddalena i presidi necessari per metterlo in sicurezza? Sarà mica vero che diversi (non tutti fortunatamente) sanitari non amano turnare e le turnazioni sono previste dalla legge? Facciamo tutti, dico tutti, attenzione. Lo Stato non deve allontanarsi troppo dalla gente. Se continuiamo a perdere di vista questi principi si rompe la società». (w.b.)

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