La Nuova Sardegna

ARZACHENA. Arzachena ha salutato Pietro Sanna, il quarantunenne morto nella notte tra domenica e lunedì in un incidente stradale nella zona artigianale, poco distante dalla località Cudacciolu. Nella chiesa gremita di Santa Maria della Neve riecheggiano le parole di conforto del parroco ai familiari di Pietro: la mamma Salvatoricca, la sorella Donatella e il fratello Giuseppe. E ai tanti amici, che sulla bara hanno deposto una maglia granata del Cannigione calcio, quella che il giovane indossava quando disputava partite amatoriali col Csi. «Se siamo con Dio, siamo con Pietro - dice don Mauro Moretti -. Il Vangelo di oggi ci ricorda che nel nostro quotidiano possiamo essere riconosciuti da Gesù come “fratello, sorella e madre”. E che non esistono solo forti legami di sangue, ma anche legami familiari di fede e di amicizia». Una folla commossa ha stretto le mani di familiari, parenti e amici. Il giovane autista era molto conosciuto e stimato ad Arzachena, lavorava come Ncc. Parole di cordoglio erano giunte dal sindaco Roberto Ragnedda in apertura dei lavori dell'ultimio Consiglio: all'ordine del giorno i valori identitari della comunità dell'ex Provincia del nord Sardegna.

Domenica notte, Pietro Sanna aveva perso il controllo della sua Golf finendo la corsa contro le cisterne di cemento su un lato della strada in zona artigianale. Inutili i soccorsi tempestivi di un'équipe del 118 di Agosto '89 e dei vigili del fuoco del distaccamento di Arzachena che lo hanno estratto dalle lamiere contorte. Il cuore di Pietro aveva già smesso di battere. (w.b.)