Il campo rom non chiude l’integrazione si allontana
I nomadi che vivono a Sa Piana manna non riescono a trovare case in affitto La scadenza del 15 luglio è stata superata. L’assessore Lai: «Percorso non facile»
29 luglio 2018
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OLBIA. La scadenza è stata superata e il campo nomadi è ancora al suo posto. Gli sforzi del Comune per chiudere definitivamente la cittadella dei rom si sono rivelati quasi inutili. Praticamente era tutto pronto, ma il problema principale è che la comunità rom, che da anni vive nel campo in zona Sa Piana Manna, non riesce a trovare una sistemazione in città. Alcuni di loro hanno acquistato dei fazzoletti di terra o vecchie abitazioni da ristrutturare. Ma la maggior parte non riesce a trovare un appartamento da prendere in affitto. In città nessuno è disposto ad affittare le proprie seconde case a chi proviene dal campo rom. Di conseguenza la data del 15 luglio, individuata come limite massimo per la chiusura della cittadella di Sa Piana manna, è stata abbondantemente superata.
Chiusura saltata. L’assessore ai Servizi sociali Simonetta Lai si è battuta in prima persona per la chiusura del campo. «Purtroppo però ancora non si riesce a chiudere – commenta l’assessore Lai –. Abbiamo riscontrato una mancanza di fiducia anche nei confronti di quelle persone che sono assolutamente pronte all’inserimento». Adesso si attenderanno nuovi sviluppi. «La politica regionale, nazionale e comunitaria marcia in questa direzione. I campi rom dovranno essere chiusi – aggiunge Simonetta Lai –. Non sarà un percorso facile, ma l’integrazione è un passo fondamentale».
No alla ghettizzazione. Il superamento dei campi (entro il 2020) è imposto dalla Comunità europea. L’obiettivo è mettere fine alla ghettizzazione e ai fenomeni di illegalità. Il comune di Olbia, qualche mese fa, aveva deciso di anticipare la chiusura al 2018 proprio per via del degrado e delle scarse condizioni igieniche all’interno del campo. La macchina dei Servizi sociali ha fatto un po’ di tutto per aiutare i rom a trovare nuove sistemazioni, ma il problema della casa è decisamente grosso. Il campo rom di Sa Piana Manna, inaugurato nel 2009 lungo la Olbia–Sassari, ospita circa 300 persone, con gli italiani che sono in maggioranza. In tutto le famiglie sono una trentina. Qualcuno in questi mesi è riuscito ad andare via dal campo, ma la maggior parte della comunità ancora no. (d.b.)
Chiusura saltata. L’assessore ai Servizi sociali Simonetta Lai si è battuta in prima persona per la chiusura del campo. «Purtroppo però ancora non si riesce a chiudere – commenta l’assessore Lai –. Abbiamo riscontrato una mancanza di fiducia anche nei confronti di quelle persone che sono assolutamente pronte all’inserimento». Adesso si attenderanno nuovi sviluppi. «La politica regionale, nazionale e comunitaria marcia in questa direzione. I campi rom dovranno essere chiusi – aggiunge Simonetta Lai –. Non sarà un percorso facile, ma l’integrazione è un passo fondamentale».
No alla ghettizzazione. Il superamento dei campi (entro il 2020) è imposto dalla Comunità europea. L’obiettivo è mettere fine alla ghettizzazione e ai fenomeni di illegalità. Il comune di Olbia, qualche mese fa, aveva deciso di anticipare la chiusura al 2018 proprio per via del degrado e delle scarse condizioni igieniche all’interno del campo. La macchina dei Servizi sociali ha fatto un po’ di tutto per aiutare i rom a trovare nuove sistemazioni, ma il problema della casa è decisamente grosso. Il campo rom di Sa Piana Manna, inaugurato nel 2009 lungo la Olbia–Sassari, ospita circa 300 persone, con gli italiani che sono in maggioranza. In tutto le famiglie sono una trentina. Qualcuno in questi mesi è riuscito ad andare via dal campo, ma la maggior parte della comunità ancora no. (d.b.)
