L'assessore Caria: pronti a intervenire per aiutare i mitilicoltori olbiesi
di Dario Budroni
L'esponente della giunta: «Il Comune chieda lo stato di calamità e il Governo ci dia più risorse» Le alte temperature del mare hanno causato gravi danni alle produzioni del golfo
18 agosto 2018
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OLBIA. L’allarme ha subito superato i perimetri del golfo. E così adesso i mitilicoltori olbiesi incassano il sostegno dell’assessore regionale all’Agricoltura. Pier Luigi Caria si dice pronto ad aiutare le cooperative e allo stesso tempo chiede al Comune di deliberare lo stato di calamità naturale. Inoltre l’assessore con delega anche alla Pesca e all’Acquacoltura chiede ai parlamentari sardi di premere sul Governo nazionale. Il motivo è chiaro: la morìa di cozze, causata dalle alte temperature del mare, ha generato danni piuttosto ingenti. In questi giorni nel golfo regna la disperazione. Erano anni che non si verificava una morìa di queste proporzioni. Ancora non esistono dati reali, ma a essere andate in fumo sono migliaia di quintali di cozze. Ci sono imprese che hanno perso quasi il cento per cento del prodotto. Per questo il Consorzio dei molluschicoltori, guidato da Mauro Monaco, ha chiesto lo stato di calamità naturale. Un iter burocratico che, prima di arrivare in Regione, deve passare per il Comune.
L’assessore. Pier Luigi Caria, tra l’altro olbiese, si rivolge innanzitutto al Consorzio e al Comune. «È fondamentale che il Consorzio prepari un report su ciò che è successo e lo inoltri al Comune – spiega l’assessore regionale –. A quel punto sarà necessario che la giunta comunale deliberi lo stato di calamità, inviando il provvedimento alla Regione. Dopo potremo attivare Argea per la valutazione dei danni». Poi l’appello ai parlamentari sardi per un intervento del Governo. «Le risorse finanziarie a disposizione dell’assessorato anche attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi, per un eventuale ristoro dei danni, sono limitate – prosegue Caria –. Faccio appello ai parlamentari sardi affinché si facciano portavoce in Parlamento e nel Governo per promuovere una eventuale azione di lobby per il recupero di finanziamenti da inserire nella prossima legge di programmazione finanziaria. La nostra disponibilità a collaborare con chi ha a cuore gli interessi dei sardi è totale».
Aree più grandi. Davanti al Lido del sole esiste uno specchio acqueo dove le temperature sono più basse e dove i mitilicoltori possono sistemare le cozze nei mesi più caldi. Il Consorzio ha chiesto un ampliamento dell’area, visto che quella attuale è decisamente troppo piccola. Caria si è detto disponibile a trovare una soluzione: «Un passo che andrà discusso e condiviso con tutti i portatori di interesse coinvolti nelle attività del golfo».
L’assessore. Pier Luigi Caria, tra l’altro olbiese, si rivolge innanzitutto al Consorzio e al Comune. «È fondamentale che il Consorzio prepari un report su ciò che è successo e lo inoltri al Comune – spiega l’assessore regionale –. A quel punto sarà necessario che la giunta comunale deliberi lo stato di calamità, inviando il provvedimento alla Regione. Dopo potremo attivare Argea per la valutazione dei danni». Poi l’appello ai parlamentari sardi per un intervento del Governo. «Le risorse finanziarie a disposizione dell’assessorato anche attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi, per un eventuale ristoro dei danni, sono limitate – prosegue Caria –. Faccio appello ai parlamentari sardi affinché si facciano portavoce in Parlamento e nel Governo per promuovere una eventuale azione di lobby per il recupero di finanziamenti da inserire nella prossima legge di programmazione finanziaria. La nostra disponibilità a collaborare con chi ha a cuore gli interessi dei sardi è totale».
Aree più grandi. Davanti al Lido del sole esiste uno specchio acqueo dove le temperature sono più basse e dove i mitilicoltori possono sistemare le cozze nei mesi più caldi. Il Consorzio ha chiesto un ampliamento dell’area, visto che quella attuale è decisamente troppo piccola. Caria si è detto disponibile a trovare una soluzione: «Un passo che andrà discusso e condiviso con tutti i portatori di interesse coinvolti nelle attività del golfo».