La Nuova Sardegna

Olbia

Santa Teresa, la passerella salva-dune smantellata dal tribunale

Santa Teresa, la passerella salva-dune smantellata dal tribunale

Il Comune l’aveva realizzata su aree private una decina di anni fa. Secondo il giudice l’intervento è illegittimo. L’amministrazione avvia l’esproprio

22 settembre 2018
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SANTA TERESA. La rimozione dei listoni di una delle passerelle salvadune sulla Rena di Ponente inizia di buon mattino. Tra lo sguardo incredulo dei primi bagnanti che già a quell'ora, ombrelloni e sdraio in mano, camminano con passo spedito lungo l'istmo di Capo Testa per accaparrarsi un posto al sole, anche a settembre inoltrato. L'intervento privato è autorizzato da un ufficiale giudiziario, esegue un procedimento di ripristino originario dei luoghi, datato 20 settembre, ma che risale allo scorso giugno. Il provvedimento tiene conto di quanto indicato nell'ordinanza di luglio 2013 del tribunale di Tempio.

Il giudice aveva condannato il Comune di Santa Teresa a restituire la zona dei percorsi pedonali in legno a Giuseppe Pes, il proprietario dei terreni che dalla provinciale si estendono sino alla battigia della Rena di Ponente, nell'area di interesse comunitario (Sic) del tutelato promontorio di Capo Testa. Il giudice aveva ordinato all'ente locale anche la demolizione, a proprie spese, delle opere realizzate. Autorizzando il ricorrente, in caso di inadempienza del Comune, a provvedere in modo autonomo alla rimozione delle strutture. La spiaggia lambita da dune e macchia mediterranea è ancora molto frequentata da turisti, perlopiù stranieri. A mezzogiorno le automobili sono parcheggiate su entrambi i lati dell'unica via d'accesso e nelle aree di sosta vicine. I bagnanti frettolosi saltano il guardrail che delimita il primo percorso pedonale, già rimosso quasi a metà. Altri tirano dritto, hanno bimbi al seguito e raggiungono l'arenile dalle passerelle ancora in piedi.

Dopo quasi due lustri, tra qualche giorno, l'area tornerà ad essere completamente calpestabile. I camminamenti, uno dei quali per favorire l'accesso ai disabili, furono realizzati una decina di anni fa, a cavallo delle ex amministrazioni guidate dai sindaci Bardanzellu e Pisciottu, nella sua prima legislatura. Il provvedimento giudiziario scattato a giugno è poi slittato sino a ieri. La proprietà aveva comunicato al Comune l'intenzione di rimuovere le passerelle dopo la stagione estiva. E così ha fatto. I listoni e il materiale per la posa in opera saranno custoditi dalla ditta incaricata alla demolizione delle strutture. Toccherà poi all'ente locale saldare il conto degli interventi e dei giorni di custodia. Si chiude così, almeno per ora, la controversia giudiziaria tra la proprietà privata e il Comune, che sembra intenzionato ad attivare le procedure di esproprio.

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