La Nuova Sardegna

Olbia

Parroco offeso e parrocchiani in rivolta: a Luogosanto è lite pubblica

Angelo Mavuli
Parroco offeso e parrocchiani in rivolta: a Luogosanto è lite pubblica

Un gruppo di fedeli chiede il trasferimento di don Sandro Serreri

22 settembre 2018
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LUOGOSANTO. Una lunga epistola (quattro fogli dattiloscritti), resa pubblica alla fine della festa patronale dal parroco di Luogosanto, ha ufficializzato, per così dire, l’esistenza di una lunga e nota incompatibilità fra il parroco don Sandro Serreri e gli abitanti dove ha sede la Basilica di Nostra Signora, patrona della Gallura, «sempre severamente redarguiti dal sacerdote con una serie di accuse che aumentano con il passare degli anni», scrivono un gruppo di cittadini in una nota. I fedeli rendono pubblico il disagio «auspicando la rimozione del sacerdote dal suo incarico». Prassi per la verità poco produttiva e poco amata dai vertici ecclesiastici, come dimostrato anche in tempi non molto lontani, in occasione di proteste per il trasferimento di alcuni parroci, rimaste inascoltate.

«Colgo l’occasione per esprimere, non un rimprovero, ma il mio dispiacere riguardo a quanto un po’ tutti direttamente o indirettamente sapete», scrive don Sandro Serreri nella sua lunga lettera, nella quale lamenta di «respirare da giugno un’aria a dir poco pesante. Mi sento giudicato e condannato da persone che non mi conoscono. Che solo per sentito dire esprimono e scrivono pubblicamente dicerie, calunnie e minacce. Offendendo e ledendo la mia dignità, sporcando la mia buona fama e mettendomi in cattiva luce. Si tratta di non praticanti che nulla sanno della vita della parrocchia, ma anche di praticanti dal cuore molto indurito. Ho visto – prosegue il sacerdote –, tante facce storte che esprimono disprezzo, giudizio, condanna, parole cattive pronunciate non sempre sottovoce al mio passaggio. Ho visto bambini e ragazzi non rispondere al mio saluto, inducendomi a supporre che le male parole contro di me fossero state sentite anche nelle loro case». La lettera prosegue per altre tre pagine su questi toni in un crescendo sempre più duro, fatto di altre accuse, di mancato dialogo e collaborazione, annunci di provvedimenti disciplinari e nuove regole comunitarie.

«La popolazione di Luogosanto – replica la nota a firma di un “Gruppo di paesani”, peraltro ben definiti – è stanca di sentirsi sempre apostrofare con male parole cariche di arroganza e presunzione da un parroco narcisista. Capace solo di disprezzare qualunque cosa si faccia o si dica e di bollare tutti come peccatori incalliti, blasfemi ed atei, o, nel migliore dei casi, di assoluta incapacità ad esprimere, non giudizi, ma pareri. Don Serreri, si legge ancora nella nota, è riuscito ad allontanarci dalla Chiesa, grandi e piccoli, facendoci perdere la gioia di partecipare alla santa messa e alla vita di comunità. Ci auguriamo vengano assunti provvedimenti da chi di dovere. Vogliamo tornare ad essere popolo nella luce del Signore, non uomini terrorizzati dalle tenebre di un uomo, in guerra con i suoi fantasmi, passati e recenti».

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