La Nuova Sardegna

Olbia

il caso 

Demanio, Gallura ancora penalizzata

I Riformatori accusano: «L’agenzia di Tempio accorpata a Sassari»

24 settembre 2018
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OLBIA. I Riformatori ancora in trincea per difendere l’autonomia dell’agenzia del Demanio in Gallura dopo un provvedimento dell’assessore regionale agli Enti locali che lo scorso luglio avrebbe “fuso” il servizio Demanio e Patrimonio di Olbia Tempio con quello di Sassari. «Questo provvedimento che fa perdere alla Gallura parte dell’autonomia al presidio tempiese la dice lunga sulla politica di accentramento degli ultimi anni – dice Giovanni Pileri, coordinatore dei Riformatori in Gallura che annuncia la presentazione di una interrogazione in consiglio regionale – questa discutibile scelta, evidenzia una non corretta conoscenza dello sviluppo turistico, legato al Demanio in Sardegna. Basta ricordare ad esempio che dei circa 22.000 posti barca presenti nell’isola, oltre il 65% sono localizzati nella costa nord della Sardegna che coincide con i confini della Gallura. L’accorpamento di Tempio a Sassari che per noi è da ritenersi un errore strategico pensiamo possa sommarsi alle inefficienze di altri settori regionali amplificando ulteriormente il problema dei disservizi nella gestione del demanio marittimo. Ad esempio, il caso del servizio territoriale opere idrauliche di Sassari (Stois), organo deputato dalla Regione a esprimere il parere ultimo per le concessioni demaniali, che ha comunicato all’agenzia di Tempio la restituzione di tutte le pratiche in istruttoria per carenza di personale e impossibilità ad effettuare le verifiche istruttorie».

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