La Nuova Sardegna

Olbia

«Il centro e i piani saltati: investitori, ripensateci»

di Angelo Mavuli
«Il centro e i piani saltati: investitori, ripensateci»

L’architetto Luigi Stazza spera in un ritorno degli ideatori di “Metro cubo zero” E all’amministrazione chiede «più coraggio e un decisivo cambio di rotta»

01 ottobre 2018
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TEMPIO. L’architetto Luigi Stazza, tecnico, insieme con ad altri specialisti, del progetto Metro cubo zero e che condivide l’ultima esternazione di Andrea Azara sull’immobilismo della giunta Biancareddu, spera in un ritorno in città degli investitori, ma auspica anche «un deciso cambio di rotta dell’amministrazione sul decoro urbano, ridotto oggi ai minimi termini e totalmente disatteso nell’ambito dei patti con gli investitori di Metro cubo zero, che per il loro intervento non chiedevano altro se non il decoro urbano». Praticamente una città pulita, interdetta alle auto in alcune vie e piazze, più ordinata e conforme nel presentarsi. «A leggere le ultime considerazioni di Andrea Azara - dice l’architetto Stazza -, ci si sente di fronte a una sconfitta, a una guerra perduta con la coscienza però, che, invece, si sarebbe potuta vincere». L’architetto Stazza, senza formulare alcuna accusa, ma con la sempre gentile franchezza che lo contraddistingue, si chiede: «Ma come mai, la politica locale non sia riuscita a cogliere la grande opportunità? La realizzazione di un albergo diffuso con l’acquisizione di edifici in abbandono e il loro recupero attraverso un’opera di restauro che ne esaltasse le caratteristiche storiche e architettoniche, si annunciava come un’operazione capace del rilancio economico, culturale e sociale della nostra città. Finalmente - ricorda Stazza ampliando un vecchio e mai sopito argomento -, si sarebbe realizzato il sogno del coinvolgimento delle zone interne, (da più parti auspicato e sollecitato), nel processo di valorizzazione turistica della Gallura. Processo che, dagli anni Sessanta del secolo scorso, è invece esclusivo appannaggio della fascia costiera. Eppure non è una novità che il turismo, in un mondo globalizzato, abbia necessità di spingersi sempre più oltre i confini delle spiagge e della balneazione se vuole continuare ad esistere. A Tempio, invece, siamo ancora fermi al turismo “mordi e fuggi”. Le carovane dei visitatori si limitano a una fugace apparizione in alcune parti del centro storico per allontanarsi poi distrattamente senza avere conosciuto ciò che di importante, la città può offrire sotto molti punti di vista. Storico, culturale, artistico, culinario, paesaggistico e non solo. L’idea di una permanenza più prolungata, con un turismo qualificato, ipotizzato dagli ideatori e investitori del “Metro cubo zero” presupponeva invece la fruizione di tutte le potenzialità che Tempio è in grado di offrire ma che al momento sono nascoste da mille orpelli e abitudini difficili da estirpare. All’amministrazione comunale, il progetto chiedeva di mettere in luce queste potenzialità con semplici ma decisi interventi di decoro urbano. Neppure l’entusiasmo delle Vele di Renzo Piano però - dice Stazza -, è riuscito a scuoterli». Luigi Stazza, che spera non sia ormai tutto perduto, auspica «un’amministrazione finalmente più coraggiosa, capace di perseguire programmi ambiziosi».

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