La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, tabaccai sul lastrico dopo i furti di madre e figlia

Dario Budroni
Olbia, tabaccai sul lastrico dopo i furti di madre e figlia

Secondo i proprietari del locale l'ammanco totale potrebbe essere di 100mila euro

01 ottobre 2018
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OLBIA. Banconote, gratta e vinci, pacchetti di sigarette. Mesi e mesi di furti compulsivi che avrebbero gettato sul lastrico la tabaccheria per la quale lavoravano. Tanto che, secondo i titolari, l'ammanco totale potrebbe pure superare i 100mila euro. La notizia dell'arresto delle due commesse infedeli della tabaccheria della Galleria Auchan, anticipata ieri dalla Nuova, ha generato un certo scalpore in città. E adesso dalle relazioni della guardia di finanza del Gruppo di Olbia, coordinato dal comandante Marco Salvagno, emergono nuovi dettagli. Le due storiche commesse, madre e figlia, Adriana Mossa e Valentina Manconi, per diverso tempo avrebbero fatto razzia di banconote, gratta e vinci e sigarette. La guardia di finanza, dopo aver "spiato" le dipendenti dall'occhio delle telecamere, è andata a colpo sicuro. Le donne sono state arrestate e sono finite ai domiciliari.

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Ieri l'udienza di convalida davanti al gip Andrea Pastori, che ha revocato i domiciliari e disposto l'obbligo di firma. Adriana Mossa, assistita dall'avvocato Giampaolo Murrighile, e Valentina Manconi, assistita da Serena Deiana ed Elena Mameli, si sono avvalse della facoltà di non rispondere.Indagini e arresto. Dalle indagini, scattate dopo la denuncia dei titolari e durate pochi giorni, emerge questo: le commesse avrebbero sistematicamente sottratto i gratta e vinci per poi ritirare le vincite. Inoltre alle donne è contestato il prelievo di banconote e di pacchetti di sigarette. Le ultime immagini in tempo reale delle telecamere hanno documentato il furto di 30 gratta e vinci per un valore di 600 euro (con ritiro dei premi dalla cassa) più la sottrazione di banconote e sigarette. L'irruzione è avvenuta dopo pochi minuti. I finanzieri, in borghese, hanno arrestato le due donne per la flagranza del reato di furto aggravato.

Nella borsa di Adriana Mossa sono stati trovati quasi 3.700 euro in banconote, otto pacchetti di sigarette e alcune ricevute del Lotto. Poi la perquisizione si è spostata nelle abitazioni, dove, all'interno di una cassaforte, suddivisi in tre contenitori di metallo per sigarette, sono stati trovati 6.850 euro e alcune documentazioni bancarie utili alle indagini.Titolari sul lastrico. Nino Manca, il titolare, è scosso. Incredulo. «Conosceva bene le commesse, apparentemente insospettabili - dice il legale Desini -. Le aveva riconfermate dopo il cambio di gestione, di loro si fidava. Ora il mio assistito ringrazia la finanza e il comandante Salvagno per la professionalità». Manca si era accorto che c'era qualcosa che non andava. Sia il suo consulente che la banca avevano fatto notare enormi incongruenze nella liquidità. «I furti potrebbero essere cominciati già da qualche anno - dice Desini -. I periti calcoleranno il totale dell'ammanco. Secondo noi potrebbe superare i 100mila euro. L'azienda è finita sul lastrico nonostante il lavoro fosse tanto».

Le commesse. Giampaolo Murrighile, che difende Adriana Mossa, è sicuro. «Contestiamo ogni cosa - dice l'avvocato -. Le immagini non provano nulla, perché il fatto che una commessa maneggi dei soldi è un qualcosa per nulla insolito. Stesso discorso per i soldi trovati a casa: non c'è prova che siano quelli del negozio. Vogliamo vedere dati inconfutabili. Adesso attendiamo di conoscere l'esito delle indagini per capire di che ammanco stiamo parlando e chiederemo l'interrogatorio di fronte al pm».

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