Riparte il progetto per il cinema multisala
Dopo 18 mesi il Consiglio comunale sblocca il progetto per realizzare l’opera a Sa Marinedda
15 ottobre 2018
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OLBIA. Dopo 18 mesi si sblocca il progetto per realizzare il cinema multisala a Sa Marinedda. Il via libera unanime del Consiglio comunale riaccende i riflettori sull’iniziativa imprenditoriale presentata alla fine del 2014 dalla Marina di Olbia e la Eurodomos, società che fanno capo all’editore Sergio Zuncheddu. Il punto su cui si erano spente le luci sul progetto multisala riguardava l’obbligo per il privato di realizzare a sue spese una opera per la mitigazione del rischio idraulico, ricadente tra l’altro in un terreno vicino. La maggioranza chiedeva che l’imprenditore contribuisse con oltre 250mila euro. Proposta respinta al mittente tra le polemiche dell’opposizione. Dopo un dialogo lungo 18 mesi è stato trovato l’accordo. Marina di Olbia ed Eurodomos verseranno 150mila euro e saranno obbligate a realizzare il canale per lo smaltimento delle acque entro cinque anni. «Questo argomento era già passato in Consiglio Comunale e in Commissione quando ero vicepresidente – dice il consigliere della Coalizione civica Rino Piccinnu –. Se allora questa maggioranza avesse dato retta alla nostra proposta probabilmente oggi il cinema multisala sarebbe già ultimato. Abbiamo dovuto aspettare 18 mesi per fare questo passo avanti, ma questo mi fa piacere. Io voterò a favore del provvedimento. Però voglio rimarcare che allora dissi che questa era la strada giusta per realizzare l’opera necessaria per la sicurezza e per no far scappare l’imprenditore». Ridimensiona la lettura di Piccinnu il consigliere di maggioranza, Tore Pinna. «Dispiace contraddire il collega Piccinnu ma si sta dimenticando di alcuni passaggi molto importanti. Ne abbiamo discusso con il presidente e con gli altri membri della commissione Urbanistica due o tre volte. Si dimentica che 18 mesi fa in quel momento dovevamo approfittare di una situazione molto favorevole al Comune di Olbia. C’era la società Acquaviva che doveva fare tutto lo scarico delle acque bianche a mare. Poi ha dovuto percorrere un’altra strada e siamo arrivati alla soluzione che passa oggi in Consiglio». (se.lu.)