La Nuova Sardegna

Olbia

«L’azienda diventa stretta ma non ci fanno crescere»

di Walkiria Baldinelli
«L’azienda diventa stretta ma non ci fanno crescere»

Il caso di una lavanderia industriale che non conosce crisi e che vuole ampliarsi «Ci serve un altro lotto, ma tutto è bloccato». Russu: «Ci stiamo mobilitando»

28 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ARZACHENA. Il settore della lavanderia non conosce crisi. Tant'è che la Laundry di Arzachena da sei anni è intenzionata ad ampliare l'attività industriale. Ma per ottimizzare la produzione ha bisogno di acquistare un'altra area nella zona artigianale in località Naseddu. Il capannone di 700 metri quadri è troppo stretto per ospitare la mole di lavoro, ma soprattutto macchinari tecnologici innovativi che, in base alle normative devono essere collocati in spazi idonei. La società della famiglia Vargiu-Crobeddu da 22 anni è presente sul mercato costiero del nord Gallura: da Olbia a Santa Teresa. Ha un punto vendita a Cannigione. L'esigenza di ingrandire l'attività è legata anche al fatto che l'azienda fornisce la biancheria del patrimonio societario a diversi alberghi e ristoranti. «Da anni abbiamo chiesto al Comune di poter acquistare un altro lotto visto che ce ne sono molti abbandonati da una decina d'anni - racconta il portavoce della famiglia, Giovanni Maria Vargiu -. Abbiamo urgenza di investire sia perché riceviamo in continuazione richieste dai nostri clienti storici di potenziare il servizio, sia per accoglierne nuovi. Siamo ingessati, non possiamo reinvestire gli utili per offrire un servizio al passo con i tempi». L'azienda di famiglia, reduce dalla trasferta a Milano all'Expo-detergo, fiera internazionale del settore lavanderia, punta ad ammodernare il ciclo produttivo per ridurre tempi di consegna e aumentare il numero dei dipendenti, oggi sono una ventina. «Per la produzione che abbiamo è diventato obbligatorio un cambio generazionale dei macchinari che però non possiamo fare per mancanza di spazi - dice -. Visto che l'amministrazione dimostrando di avere a cuore le sorti del paese e del mondo imprenditoriale, auspichiamo che il prossimo anno la nostra azienda sia in grado di poter pianificare l'ampliamento necessario, almeno per affrontare la stagione turistica».

Accanto ai capannoni aperti non passano inosservati terreni incolti, con l'erba alta e i rifiuti abbandonati. Sono tanti i lotti in cui regna l'incuria. Si trovano nella zona artigianale in località Naseddu, alle porte di Arzachena. Stando al contratto di acquisto, i proprietari inadempienti avrebbero dovuto presentare il progetto al Comune entro 90 giorni eD entro tre anni aprire l'attività. Pena la requisizione dei lotti da parte dell'ente locale. «Il Comune è già tornato in possesso di 8 lotti che a breve saranno messi a bando - afferma l'assessore delle Attività produttive, Mario Russu -. Nel frattempo abbiamo già affidato al nostro ufficio legale la ricognizione di tutti quelli in stato di abbandono, i cui proprietari risultano in tutto o in parte inadempienti. L'amministrazione ha a cuore le sorti di Arzachena e del mondo imprenditoriale. E’ una nostra priorità favorire occupazione e, per quanto consentito dalle normative, sostenere coloro che intendono potenziare servizi o offrirne dei nuovi. Le attività produttive sono una risorsa per il territorio e un biglietto da visita per la promozione d'immagine di Arzachena».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative