La Nuova Sardegna

Olbia

Gli avvocati in assemblea: «No alla riforma»

Gli avvocati in assemblea: «No alla riforma»

La Camera penale contraria all’eliminazione della prescrizione. Continua l’astensione dalle udienze

23 novembre 2018
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TEMPIO. No all’abolizione della prescrizione, no alle iniziative di riforma del diritto e del processo penale in discussione in Parlamento. Lo hanno ribadito ieri in assemblea gli avvocati della Gallura che dal 20 novembre aderiscono all’astensione dalle udienze penali deliberata dalla Giunta dell’Unione delle Camere penali italiane. «Si tratta di iniziative che, in nome di un pericoloso populismo che ha a cuore solo il consenso elettorale, stravolgono la fisionomia del sistema accusatorio e le garanzie dell’imputato, senza arrecare alcun vantaggio alle persone offese», spiegano dalla Camera penale della Gallura che ha organizzato l’assemblea di ieri, a cui hanno partecipato numerosi avvocati e diversi magistrati. I lavori sono stati aperti dall’ex presidente della Camera penale Domenico Putzolu (recentemente dimessosi dall’incarico, dopo l’elezione nella Giunta dell’Unione camere penali italiane). È intervenuta anche la presidente dell’Ordine degli avvocati Paola Gosamo che ha annunciato un’assemblea dell’Ordine per il 30 novembre. «Con l’eliminazione della prescrizione, unico strumento in grado di temperare l’irragionevole durata del processo italiano – spiega la Camera penale –, si rischia di lasciare l’imputato in condizione di fragile esposizione a un processo infinito e al conseguente stigma di presunto colpevole, in totale spregio della presunzione di non colpevolezza. Va ribadito, poi, che una pena che arriva a distanza di anni dal fatto, come purtroppo accade anche oggi, colpisce una persona cambiata, perde ogni profilo di congruità e proporzionalità rispetto al fatto, non è in grado di garantire il necessario finalismo rieducativo e non assicura la funzione confermativa del diritto penale. Non si può parlare di emergenza prescrizione e non si può additare l’Avvocatura come un raggruppamento di professionisti intenta a lucrare sul decorso del tempo – prosegue la Camera penale – Se la prescrizione colpisce è per cause addebitabili a responsabilità dello Stato. Occorre mettere mano alle vere cause della lentezza del processo – tra le quali le numerose e inutili scelte di criminalizzazione – e non puntare il dito sulla prescrizione». (t.s.)

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