La Nuova Sardegna

Olbia

«Ricordiamo un maestro di umanità»

«Ricordiamo un maestro di umanità»

La lettera del Labint in memoria dello storico preside Giovanni Pirredda

19 dicembre 2018
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OLBIA. "In ricordo di Giovanni".

Si intitola così la lettera che il Labint, il laboratorio interculturale per l'integrazione, ha voluto scrivere al prof. Giovanni Pirredda, scomparso un mese fa. Personalità nota in città, storico preside del Panedda e presidente dell'Unitre. Oggi, in occasione del trigesimo, si svolgerà presso la chiesa di Nostra Signora de La Salette (ore 18) la messa in suo onore. Di seguito la lettera, firmata da Aly Cissè, presidente del Labint, e Tonino Cau, responsabile della scuola per stranieri. "Ciao Giovanni, ci siamo conosciuti nel 2001, tu eri preside del Panedda e noi eravamo alla ricerca disperata di una scuola per poter proseguire i corsi di alfabetizzazione della lingua italiana per stranieri. Tu ci hai accolto con molto piacere dandoci le aule, ci hai accompagnato col tuo sorriso. Mi ricordo, tu eri sempre all'entrata con un sorriso accogliente, una pacca sulle spalle, un abbraccio a chiunque entrava in quella scuola, per te era un modo di darci il benvenuto. A casa tua non ci sentivamo ospiti ma di casa, perché era un progetto in cui credevi. Ci hai accompagnato per nove lunghissimi anni fino al tuo pensionamento, con dedizione, abnegazione e consigli. In quel momento la voglia di integrazione da parte degli immigrati era molto sentita. Allora, erano chiamati migranti economici, che sono quelli che fuggono dalla miseria, dalla fame, dalle carestie e che hanno l’unica colpa di nascere in un posto povero, vittime di anni di sfruttamento, incapaci di prendere in mano il loro destino e con dei governanti corrotti. Tu ci hai accompagnato in questo percorso con un sentimento molto italiano: l’umanità. Tu, Giovanni, ci hai lasciato in un momento molto delicato e cruciale della vita del paese, in un momento in cui si vede il diverso come un nemico da abbattere invece di abbracciarlo, come facevi tu. Questo ci hai insegnato e noi continueremo a seguirlo. Avremmo tanto bisogno (ci manca) della tua umanità che è una parola bellissima anche se oggi, se sei umano, ti dicono che sei un buonista. Ma chi ti ha conosciuto sa che la tua umanità, che è quella del nostro popolo, prevarrà su questo imbarbarimento". (p.a)

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