La Nuova Sardegna

Olbia

Altre “signorine” in nero nei locali a luci rosse

Altre “signorine” in nero nei locali a luci rosse

Finanza e ispettori del lavoro in tre locali di Olbia e Arzachena. Uno chiuso temporaneamente

30 dicembre 2018
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OLBIA. Ancora blitz a luci rosse. Non si fermano i controlli della guardia di finanza e dell’Ispettorato del lavoro e anche questa volta tre locali notturni, due di Olbia e uno di Arzachena, sono risultati fuori regola: dei 25 lavoratori complessivamente identificati e controllati, ben 20 (soprattutto donne) sono risultati completamente in nero, quindi privi di copertura assicurativa e regolare assunzione. I titolari dei night dovranno ora pagare multe salatissime, ma uno degli esercizi di Olbia è stato anche momentaneamente chiuso. «Sulla base delle informazioni raccolte nel corso delle ispezioni - si legge in una nota diffusa dal Comando provinciale -, la guardia di finanza, dopo la regolarizzazione dei lavoratori, procederà a ricostruire il loro “reale” rapporto di lavoro con contestuale recupero della contribuzione previdenziale ed assicurativa evasa e l’ispettorato del Lavoro di Sassari infliggerà le relative sanzioni».

Anche per questa operazione, sono entrati in azione i finanzieri del Gruppo di Olbia, guidati dal maggiore Marco Salvagno, e gli ispettori turritani. Nei tre locali visitati, sono state controllate le autorizzazioni e verificata le posizioni del personale impiegato. E immediatamente è stato accertato che la maggior parte del personale, soprattutto entraineuse, lavorava in nero. Il blitz precedente nei locali a luci rosse, risale a metà dicembre. Ai raggi x, in quel caso, quattro night club della città e tra le quaranta dipendenti controllate (quasi tutte straniere) trai 19 e i 40 anni, ben 31 erano risultate totalmente in nero. Alcune tra loro, in un primo momento, avevano detto di essere semplici clienti ma l’abbigliamento indossato e altri particolari avevano fatto capire chiaramente che la realtà non fosse questa. E così avevano dovuto raccontare la verità. Due delle ragazze (ucraine, erano anche sprovviste del permesso di soggiorno e il loro titolare era stato pure denunciato alla Procura per violazione delle norme sull’immigrazione.

Durante la mirata e articolata attività investigativa, erano state determinanti anche alcune segnalazioni arrivate al numero di pubblica utilità “117”.

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