La Nuova Sardegna

Olbia

Divorzio senza separazione: sì del giudice

Divorzio senza separazione: sì del giudice

Sentenza del tribunale di Tempio che ha applicato la legge albanese a una coppia residente in Gallura

04 ottobre 2019
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OLBIA. Il matrimonio civile in Albania, poi, il trasferimento in Sardegna, ad Olbia, dove la coppia ha vissuto per anni e dove, qualche tempo fa, è scattata la decisione concorde di sciogliere il matrimonio. Fin qui niente di strano se non fosse che, per mettere la parola fine a quell’unione, è stata applicata la legge albanese, che non prevede la separazione come in Italia ma direttamente il divorzio.

Un pronunciamento particolare quello espresso dal tribunale di Tempio e sicuramente importante in materia di scioglimento di matrimonio tra cittadini stranieri in un territorio qual è quello della Gallura dove rilevante è la presenza della comunità albanese e di extracomunitari in genere. «Cittadini che talvolta ignorano diritti e prerogative che le nostre istituzioni comunque garantiscono loro per il solo fatto di risiedere in Italia», commenta l’avvocato Sonia Biddau del Foro di Tempio Pausania. È stata lei a curare l’insolita (per l’Italia) pratica di divorzio della coppia di Albanesi, genitori di figli minori.

Entrambi erano di cittadinanza albanese ed uno solo godeva anche dello status di cittadino italiano. Il matrimonio civile era stato celebrato in Albania e nonostante la coppia fosse residente ormai da anni in Italia, quell’unione non era stata mai trascritta nei registri italiani dello stato civile. Arrivato il momento di dividere le proprie strade, in maniera consensuale, i due si sono rivolti allo studio legale olbiese. Che ha depositato al tribunale di Tempio il ricorso per il divorzio congiunto, saltando il passaggio della separazione. «Abbiamo infatti appurato che l’ordinamento albanese, contrariamente a quello italiano, non prevede l’istituto della separazione ma solo ed esclusivamente quello del divorzio – spiega l’avvocato Biddau –. La particolare deroga alla nostra normativa nazionale – con applicazione della legge albanese in virtù del fatto che entrambi avevano in comune la cittadinanza albanese – ha permesso ai coniugi di divorziare in brevissimo tempo senza ricorrere ai tribunali albanesi e senza preventiva pronuncia di separazione. E questo anche in presenza di figli minori». Il tribunale di Tempio, competente territorialmente su coniugi anche stranieri purché residenti in Gallura, ha quindi richiamato la legge albanese in quanto comune ai coniugi per disciplinare il divorzio (saltando a piè pari la fase di separazione, sconosciuta agli albanesi), ha glissato sull’assenza della trascrizione nei registri italiani dello stato civile reputandola una mera formalità di nessuna importanza per la validità del matrimonio albanese in Italia, e ha poi potuto anche decidere sulle modalità dell'affidamento dei figli minori e sull'assegno di mantenimento perché tale potere è sancito dalla Convenzione dell'Aja, tenendo però ben presente in questo caso la piena conformità degli accordi dei coniugi alla legge italiana. (t.s.)

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