La Nuova Sardegna

SANTA TERESA. La sicurezza sulle Bocche di Bonifacio segue la rotta del pilotaggio obbligatorio. Ed è in quella direzione che il centrosinistra regionale, compatto, chiede al governatore Christian Solinas di andare. Lo fa con una mozione che ha come primo firmatario il consigliere gallurese Giuseppe Meloni, del Partito democratico. Il punto di partenza non può che essere l’ultimo incidente avvenuto in Corsica al cargo Rodhanus. La nave, per cause ancora da accertare, ha sbagliato la rotta andando a schiantarsi contro le rocce. Un impatto privo di danni a persone e all’ambiente solo per un caso fortunato. Fortuna, appunto. Alla quale però un paradiso come il tratto di mare tra la Sardegna e la Corsica non può affidarsi. Lo stretto delle Bocche di Bonifacio è considerato tra i cinque più insidiosi al mondo. L’Imo, l’organizzazione marittima internazionale, ha raccomandato, tra le misure di sicurezza da adottare su quella strada del mare di tre chilometri, un esperto pilota del posto a bordo. Insieme alle rotte tracciate e al sistema radar. «Le autorità italiane e francesi – si ricorda nella mozione – garantiscono solo le ultime due condizioni di sicurezza. Per quanto rigiarda il pilotaggio è possibile accedere dopo un accordo con le corporazioni dei piloti dei porti di Olbia e Porto Torrese e le corrispondenti organizzazioni francesi. È assicurato da piloti sardi e corsi che volontariamente si alternano ogni settimana fuori dai turni di servizio regolare. Tuttavia, a causa della non obbligatorietà, raramente i comandanti vi ricorrono per non doverne sostenere i costi». Meloni e i consiglieri di centro-sinistra, con la mozione impegnano il presidente Solinas a sostenere con il Governo nazionale l’esigenza di rendere obbligatorio il pilotaggio su tutte le navi in transito nelle Bocche di Bonifacio. E a presentare eventuali proposte al Consiglio regionale per sostenere la battaglia per la sicurezza del tratto di mare tra Sardegna e Corsica». (se.lu.)