La Nuova Sardegna

Olbia

Defibrillatori, legge made in Posada

La relatrice del provvedimento è la deputata Cinquestelle, Mara Lapia

01 novembre 2019
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POSADA. Alla giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare che si è svolta la settimana scorsa a Montecitorio è stato presentato il disegno di legge approvato lo scorso mese di luglio sull’utilizzo dei defibrillatori fuori dagli ospedali. Relatrice del provvedimento a cui poi hanno dato parere positivo tutti i gruppi parlamentari: Mara Lapia del movimento 5 stelle. «Durante la conferenza sono stati illustrati i principi cardine della nuova legge sui defibrillator– ” spiega l’onorevole pentastellato che proprio a Posada alcuni anni orsono assieme al comitato per i festeggiamenti in onore della Madonna del Soccorso, acquistò un apparecchio da regalare al settore giovanile della scuola calcio – Si è voluta favorire la diffusione della cultura del primo soccorso fin dall'età scolare e l'utilizzo dei DAE in tutti i contesti extraospedalieri comprese le scuole, società sportive e pubbliche amministrazioni con la creazione di un'applicazione per smartphone affinché sia possibile geolocalizzare i punti DAE e molto altro. La novità più importante – prosegue l’esponente dei Cinque stelle – è che questo disegno di legge prevede che chiunque utilizzi il Dae in situazioni di emergenza-urgenza, non potrà essere punito per eventuali danni cagionati durante le manovre di rianimazione. Per quanto riguarda la Sardegna, la legge è importantissima – prosegue Lapia – per il fatto che tantissimi abitanti sono lontanissimi dagli ospedali e spesso, il nostro territorio non ha una sede del 118 vicina . L’importanza di avere a portata di mano un defibrillatore, si amplifica quindi nel territorio sardo. Avere dei Dae non solo nei luoghi dove si pratica attività agonistica ma anche all’interno delle comunità e degli edifici scolastici è quindi di vitale importanza. Anche all’interno della scuola infatti l’ambulanza non può arrivare prima di cinque/dieci minuti, soprattutto in Sardegna abbiamo assistito negli ultimi casi purtroppo a decessi verificatisi per arresto cardiaco e un presidio di primo soccorso con Dae, è un elemento salvavita utile a far si che l’evento morte non si verifichi».

Da segnalare infine, che alle audizioni per la stesura della Legge, fra i tanti pareri sentiti dalla commissione Sanità di cui fa parte Mara Lapia, ci sono anche quelli di due sardi, la dottoressa Maria letizia Stocchino cardiologa dell’ospedale di Nuoro e dottor Pietro Sanna della clinica universitaria di Sassari. (s.s.)

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