La Nuova Sardegna

Olbia

Dorgali, sotto sequestro il Centro dialisi: in rivolta i pazienti

di Nino Muggianu
Dorgali, sotto sequestro il Centro dialisi: in rivolta i pazienti

Sigilli alla struttura per la morte di un uomo in terapia. Secondo la Assl i locali non sarebbero a norma

04 novembre 2019
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DORGALI. Centro dialisi di Dorgali chiuso dalla Assl, i malati costretti viaggiare per raggiungere i centri di Nuoro o Siniscola. L’allarme è lanciato da alcuni familiari dei pazienti nefropatici che loro malgrado sono costretti a fare ricorso ai reni artificiali, e se tale situazione si dovesse, come sembra, protrarre, sarebbe una tragedia. Insomma non c’è pace per la struttura voluta e nata grazie alla generosità dei cittadini ma sempre a rischio chiusura. Non c’è anno infatti, che non scatti questo allarme che destabilizza le famiglie dei malati già gravemente colpite e penalizzate dalla malattia dei loro congiunti. Il 2015 si era chiuso con l’affannosa corsa ad ostacoli per la riapertura dopo un lungo stop. Il 2016 che doveva essere l’anno delle definitiva conferma se non la volta buona per un ampliamento, era iniziato subito con un nuovo allarme, e cosi negli ultimi due anni. Da una settimana i 5 nefropatici dorgalesi sono nuovamente costretti a fare il – per loro lungo – viaggio per raggiungere i centri dialisi dell'ospedale San Francesco di Nuoro o di Siniscola. Tutto è successo dopo che un paziente marocchino che da tempo viveva a Dorgali con la sua famiglia e costretto a fare uso della dialisi, è deceduto durante una seduta proprio nel Centro dorgalese di viale Kennedy, sembra per un infarto. Immediatamente, il piccolo centro sanitario, come prassi in questi casi, è stato sottoposto a sequestro per qualche giorno. Ne è seguita una ispezione dell’ Assl che, ha chiuso il centro, perché fuori norma.

«Se il centro non è stato riaperto dopo il dissequestro, vogliamo sapere il motivo e andremo a fondo per capirne la ragione reale», afferma l'assessora ai servizi sociali Rosanna Fronteddu. «Ci dispiace tantissimo per il nostro amico marocchino che si è spento mentre eravamo attaccati ai reni artificiali – commenta uno dei 5 pazienti nefropatici che fanno riferimento al centro dorgalese – Purtroppo non c'è stato nulla da fare per salvarlo. Il personale è stato bravissimo ha fatto tutto ciò che doveva fare ma è stato inutile. Il centro poi è stato messo sotto sequestro, ma dopo qualche giorno è stati dissequestrato. Bene, abbiamo detto, possiamo continuare la dialisi a Dorgali. Invece a seguito di una ispezione della Assl i locali sono stati qualificati non a norma. Ma come – commenta amaramente il paziente – a desso dobbiamo viaggiare, ma è pazzesco. Intanto non tutti hanno un'auto, o una persona a disposizione che li possa accompagnare, ma fare un viaggio nelle nostre condizioni è assurdo. Poi non capisco una cosa. Se si sono resi conto che il centro non è a norma, da quando persiste questa situazione? Vuol dire che per tutto questo tempo eravamo a rischio anche noi ? Se è cosi è davvero incredibile. Piuttosto pensiamo sia l'ennesimo tentativo per chiuderlo. A questo punto aspettiamo che arrivino notizie rassicuranti dalla Asl di Nuoro». Un allarme e una preoccupazione più che giustificata per i familiari dei pazienti abituati a questi che possono essere definiti senza mezzi termini “attacchi”. Una storia lunga e lastricata di episodi ingiustificabili. Bisogna ricordare che la struttura è stata realizzata grazie alla generosità dei cittadini e ad un apposito comitato che per anni aveva lavorato. Un esempio unico, in Sardegna e non solo, portato appunto, come esempio ovunque, Forse a qualcuno piacerebbe che i cittadini di Dorgali, visto che sono così generosi, mettessero nuovamente le mani in tasca per fare andare avanti il centro.
 

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