La Nuova Sardegna

Olbia

Incidente mortale, patteggiano un anno

Incidente mortale, patteggiano un anno

Dorgali, nello scontro sulla 129 a Iloghe aveva perso la vita una giovane turista

08 novembre 2019
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NUORO. Ieri mattina, davanti al gup del tribunale di Nuoro, Teresa Castagna, entrambi hanno patteggiato la pena. Si è conclusa così, con il rito abbreviato, la vicenda giudiziaria che vedeva imputati di omicidio colposo due turisti che all’epoca dei fatto erano in vacanza in provincia di Nuoro: Massimo Rizzi, di Roma, e Christian Karl Heinz Sauerhammer. Entrambi sono finiti a processo perché ritenuti – ciascuno alla guida del proprio mezzo – in qualche modo responsabili della morte, nel corso di un incidente stradale, di un’altra turista in quei giorni in Sardegna: Valentina Giacalone. L’incidente era avvenuto il 16 agosto del 2017 nella zona di Iloghe, territorio comunale di Dorgali, più o meno all’intersezione tra la strada 129 e la provinciale 38. Secondo l’accusa, quel giorni, Rizzi, alla guida di una Citroen Berlingo, trasportando Valentina Giacalone come passeggera aveva omesso «di esigere che quest’ultima indossasse la cintura di sicurezza, consentendo che la stessa effettuasse il tragitto in auto senza protezione», e di seguito «percorrendo la provinciale 38, in località Iloghe, agro di Dorgali, giunto all’intersezione con la 129, ove vige l’obbligo di arrestare la marcia e dare precedenza, in violazione di detto obbligo, non fermava il mezzo e impegnava l’incrocio andando a impattare contro il veicolo condotto da Sauerhammer».

Ma anche quest’ultimo, dal canto suo, secondo la Procura e poi anche il giudice, nell’incidente del 16 agosto 2017, aveva avuto la sua fetta di responsabilità: e in particolare, mentre era alla guida della sua Volkswagen Passat e percorreva la 129 in direzione Orosei, era arrivato all’intersezione con la provinciale 38 a una velocità superiore al limite di velocità di 50 km orari che era consentito in quel tratto: andava, infatti, a 80 km orari.

E per effetto delle condotte dei due, ha stabilito l’accusa, «entrambi i veicoli giungevano contemporaneamente al centro dell’incrocio, e la Passat di Sauerhammer impattava frontalmente con la emiparte posteriore della fiancata sinistra della Berlingo condotta da Rizzi, e a seguito dell’impatto la Giacalone veniva espulsa all’esterno del veicolo attraverso il lunotto posteriore, andando a impattare al suolo, così riportando lesioni che ne provocavano due giorni dopo il decesso».

Ieri mattina, dunque, l’esito giudiziario di questa vicenda dolorosa: Rizzi, difeso dall’avvocato Aldo Petta, ha patteggiato una pena di un anno, un mese e undici giorni. Mentre Sauerhammer, difeso dall’avvocato Pietro Paolo Callà, ha patteggiato un anno. (v.g.)

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