La Nuova Sardegna

Olbia

Discarica sotto sequestro e controlli 24 ore su 24

Discarica sotto sequestro e controlli 24 ore su 24

La polizia locale ha eseguito il provvedimento disposto dalla Procura di Tempio  Un cancello all’ingresso della strada che porta al campo rom invaso dai rifiuti

10 novembre 2019
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OLBIA. Sigilli alla maxi discarica di Sa Corroncedda. Gli agenti della polizia locale hanno eseguito il provvedimento della Procura di Tempio che sul caso dei rifiuti abbandonati alla periferia della città aveva aperto una inchiesta. Il procuratore Gregorio Capasso ha concentrato l’attenzione sulla bomba ecologica di Sa Piana manna dopo il doppio esposto presentato dai comitati “Quattro corsie” e “Complanari”, oggi fusi nel gruppo “Salute, Ambiente e Legalità”. Due denunce molto dettagliate che hanno fatto scoprire all’amministrazione di avere in città una doppia emergenza. Ambientale e sanitaria. Non solo le montagne di rifiuti alte oltre due metri che da via Conca Onica arrivano fin dentro l’ex campo nomadi. Ma anche la presenza di cinque famiglie con bambini piccoli al seguito che non hanno ancora abbandonato l’area e vivono senza luce e senza gas dalla scorsa estate.

Il sequestro. Dopo un mese di indagini la Procura ha deciso di mettere i sigilli all’area.

I controlli. L’ingresso al campo rom adesso è controllato. 24 ore su 24. Due persone verificano chi entra e chi esce. Le telecamere tengono sotto sorveglianza con i loro occhi bionici la via in cui non un solo sacchetto è stato rimosso nell’ultimo mese, da quando cioè è scoppiato il caso della maxi discarica.

Le bonifiche. L’amministrazione comunale ha garantito un intervento di bonifica. A oggi non si conosce la quantità di rifiuti accumulati nella strada e dentro il campo rom. Nemmeno i costi che l’amministrazione dovrà sostenere per la bonifica. Il problema non è solo la rimozione dell’immondizia, ma anche il possibile inquinamento dei terreni su cui i rifiuti continuano a marcire giorno dopo giorno e da mesi. Inizialmente si era parlato di 3 milioni di euro, ma a guardare bene il disastro che si estende sino al Padrongianus potrebbe essere una cifra ottimistica.

La spesa. Chi pagherà i costi dell’emergenza ambientale ancora non si sa con precisione. La Regione ha promesso che comparteciperà ai costi. Significa comunque che l’ente locale dovrà sborsare parecchi soldi.

Non solo Sa Corroncedda. Ma l’emergenza ambientale non è circoscritta a Sa Corroncedda. Le discariche sono sparse in tutto il territorio come documentato dai comitati in modo molto dettagliata e con materiale fotografico negli esposti alla Procura.

Le colpe. Tutta colpa degli incivili, secondo l’amministrazione. E del bando della nettezza urbana ereditato, che non prevede i costi della bonifica delle discariche nel servizio. Tutta colpa dell’incompetenza della maggioranza, secondo invece le opposizioni. Colpevole di aver ignorato il problema ambientale seppure più volte segnalato. (se.lu.)

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