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Olbia

Botte al pronto soccorso di Tempio: pestati medici e infermieri

Angelo Mavuli
Botte al pronto soccorso di Tempio: pestati medici e infermieri

Paura in ospedale all’arrivo di un giovane ferito che ha aggredito i presenti. In quel momento è potuto intervenire soltanto un addetto alla vigilanza  

14 novembre 2019
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TEMPIO. Arancia meccanica al pronto soccorso di Tempio. Nella notte tra sabato e domenica 10 novembre un tossicomane ferito dopo una rissa ha seminato il panico in corsia picchiando personale medico e paramedico. Ricostruire nei dettagli l’accaduto non è facile per l’assoluto silenzio imposto come sempre al personale di ogni ordine e grado dell’ospedale Paolo Dettori. Stando comunque al racconto di testimoni oculari – pazienti in attesa di visita e pazienti in fase di assistenza già all’interno del Pronto soccorso – intorno all’una e trenta del mattino si è presentato allo sportello dell’accettazione un giovane con profonde ferite al viso, ricoperto di sangue. Lo stesso giovane, visibilmente alterato, ha chiesto l’accesso immediato all’interno della struttura. «Si vedeva chiaramente che il giovane – racconta un testimone oculare, paziente anche lui in attesa di essere visitato – che più che essere preoccupato per il suo stato di salute, era alterato e arrabbiato con chi, in una discussione non certo amichevole, qualche ora prima l’aveva ridotto così a mal partito».

L’atteggiamento arrogante del giovane non è cambiato una volta ammesso all’interno, dove in quel momento si trovava in servizio solo personale femminile. «L’uomo – racconta un altro testimone oculare che assisteva un suo parente gravemente malato – a un tratto si è messo a urlare frasi sconnesse e offese contro tutti e al tempo stesso minacciando chi tentasse di riportarlo alla ragione. Ha inveito persino contro un paziente che protestava per le sue urla sconclusionate». A un tratto il personale medico e paramedico, terrorizzato, in un ospedale completamente sguarnito di sicurezza, ha chiesto l’aiuto della guardia giurata in servizio nel vicino ambulatorio della guardia medica. La stessa guardia giurata però nel deciso tentativo di indurlo a più miti consigli ha riportato la sospetta frattura di due dita alla mano destra.

«Una notte da incubo», ha riferito ieri un’altra testimone che assisteva un parente e che ha lamentato anche di non essere l’unica spaventata e preoccupata. «Sotto questo punto di vista – dice una operatrice – siamo abbandonati a noi stessi. Il servizio di vigilanza notturna, per il Pronto soccorso non funziona e il personale medico e paramedico è esposto a qualunque situazione di pericolo». Nel caso dell’altro ieri, per esempio, non hanno potuto prestare assistenza neanche i carabinieri della compagnia di Tempio impegnati fuori città per un altro servizio di ordine pubblico. Una situazione di insicurezza e pericolo che la direzione aziendale, deve affrontare e risolvere con urgenza adottando le opportune misure.

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