La Nuova Sardegna

Olbia

Il Riesame toglie i sigilli alle villette in via Vaduz

Il Riesame toglie i sigilli alle villette in via Vaduz

È stato annullato il sequestro preventivo, restituiti gli immobili al proprietario  L’accusa della Procura: costruzioni con volumetrie fantasma e assenza di licenza  

13 novembre 2019
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OLBIA. I sigilli della Procura erano scattati nell’ottobre scorso in un complesso di villette in via Vaduz, a Sa Minda Noa: dalle indagini della magistratura e dagli accertamenti eseguiti dal settore anti abusi del Comune, era emerso che il proprietario e costruttore degli immobili, avrebbe utilizzato 380 metri cubi fantasma, senza cioè che possedesse realmente quei volumi, e senza alcuna licenza edilizia per costruirli. Accuse dalle quali l’imprenditore edile si è difeso attraverso il suo difensore, l’avvocato Michele Ponsano, che ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro il provvedimento della Procura, convalidato dal gip del tribunale di Tempio, sostenendo la legittimità dell’operato del costruttore e chiedendo il dissequestro degli immobili. I giudici del Riesame hanno accolto il ricorso del difensore annullando il sequestro e disponendo la restituzione degli immobili al proprietario.

Il pronunciamento è di ieri, si attendono ora le motivazioni per capire quali elementi abbiano determinato la decisione del Riesame.

«Abbiamo sostenuto e documentato l’esistenza dell’intera volumetria utilizzata nella costruzione posta sotto sequestro, la conseguente legittimità e regolarità dell’opera realizzata e l’inesistenza di qualsiasi falso o abuso edilizio che potesse giustificare il sequestro stesso», dice l’avvocato Ponsano, spiegando la linea difensiva. Secondo le contestazioni della Procura, l’imprenditore edile – indagato per abuso edilizio e falso – avrebbe utilizzato 380 metri cubi trasferendoli da un lotto di sua proprietà, in via Parigi, sempre a Sa Minda Noa, in quello di via Vaduz, per far diventare più grande l’immobile in fase di costruzione. Un trasferimento consentito dalla legge per il quale, però, preventivamente è necessaria una modifica al piano attuativo di riferimento, che va approvata in consiglio comunale con una variante. Dalle verifiche dell’ufficio tecnico comunale era però emerso che sul lotto di via Parigi non esisteva cubatura residua. Pertanto, non esistevano neppure i 380 metri cubi trasferiti in via Vaduz. Questo stando alle contestazioni della Procura che accusa il costruttore anche di falso per aver dichiarato di essere in regola con tutte le autorizzazioni. Ora, il pronunciamento del Riesame. Che, accogliendo il ricorso della difesa, ha disposto l’annullamento del sequestro e la restituzione degli immobili al proprietario. (t.s.)

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