La Nuova Sardegna

Olbia

Il 18 fiaccolata del ricordo nelle vie del fango

Il 18 fiaccolata del ricordo nelle vie del fango

Al corteo i parenti delle vittime e i cittadini. Un minuto di silenzio in Consiglio e sit-in a Monte Pino

14 novembre 2019
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OLBIA. Nel buio della sera sarà ricordato chi nel fango ha perso la vita. Lunedì 18 novembre, nel sesto anniversario dell’alluvione che ha colpito Olbia e la Sardegna, alcune delle strade più devastate dal passaggio del ciclone Cleopatra saranno attraversate da un silenzioso corteo. Nel pomeriggio, in apertura del Consiglio comunale sull’occupazione verrà osservato un minuto di silenzio. Dalle 10 alle 13, sit-in del Comitato pro Monte Pinu all’altezza della strada in cui persero la vita tre persone e i cui lavori sono fermi da prima dell’estate.

La fiaccolata, promossa dal Movimento giovani Sardegna, trova l’adesione spontanea dei parenti delle vittime, degli alluvionati, dei comitati di quartiere e anche di chi sei anni fa non ha subìto alcun danno. «Non sarà una fiaccolata religiosa o politica, ma solo un momento di raccolta e di pensiero per tutti i cittadini che non vogliono dimenticare» sottolineano i promotori.

Il corteo partirà alle 20.30 dalla chiesa di Sant’Antonio, in via Aspromonte. Poi proseguirà in via Vesuvio, via Tre Venezie, Via Malta e via Lazio, in zona Baratta, uno dei quartieri più colpiti, con sosta di fronte alla casa dove morì Anna Ragnedda. La fiaccolata poi proseguirà in via Trentino, via Amba Alagi, via Barbagia e via Ungheria, per terminare davanti al canale di via Belgio, dove persero la vita Patrizia Corona e la figlioletta Morgana Giagoni. In tutto nell’alluvione del 18 novembre 2013 morirono nove persone nella sola Olbia. Due i bambini. In tutta la Gallura i morti furono invece tredici. L’iniziativa di lunedì ha come obiettivo quello di ricordare tutte le vittime attraverso una fiaccolata in quei quartieri in cui la gente continua ad avere paura.

Da allora le uniche misure per mettere al sicuro la città riguardano la pulizia dei canali e alcune opere di smaltimento delle acque. Ma il piano anti-alluvione è fermo negli uffici cagliaritani, bloccato dai veti incrociati della politica.

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