La Nuova Sardegna

Olbia

Nuovo rinvio in appello per le morti dell’alluvione

Nuovo rinvio in appello per le morti dell’alluvione

L’astensione degli avvocati galluresi ha fatto slittare per la terza volta l’udienza Nota della commissione di garanzia: «Illegittimo lo sciopero ad oltranza»

14 novembre 2019
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OLBIA. Il processo di secondo grado per le morti dell’alluvione del 18 novembre 2013, conta un nuovo rinvio, il terzo in poco più di un mese. Anche ieri gli avvocati del Foro di Tempio si sono astenuti dalle udienze per via dello sciopero ad oltranza proclamato il 30 settembre scorso dall’Ordine degli avvocati (che ha fatto seguito alla settimana di sciopero indetto dalla Camera penale) per denunciare lo stato di paralisi del tribunale di Tempio determinato da una pesante e prolungata carenza di magistrati e personale amministrativo che sta compromettendo l’amministrazione della giustizia in Gallura. Di fronte all’ennesima richiesta di rinvio dell’udienza – slittata al 16 dicembre –, la presidente della Corte d’Appello di Sassari Plinia Azzena ha letto una nota della commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che ha definito illegittimo lo sciopero ad oltranza degli avvocati galluresi. Lunedì prossimo – giorno in cui tra l’altro ricorrono i sei anni dal tragico ciclone Cleopatra che provocò la morte, in città , di nove persone (13 in Gallura) – gli avvocati del Foro di Tempio faranno il punto della situazione sulla mobilitazione intrapresa e decideranno se proseguire o meno con la protesta e, quindi, con l’astensione ad oltranza. Decisione che spetterà, appunto, all’assemblea degli iscritti. A sostenere la vertenza giustizia in Gallura, c’è anche l’avvocatura nazionale. Intanto ieri mattina, però, il nuovo rinvio del processo d’appello – ancora alle questioni preliminari – ha provocato il malcontento dei familiari delle vittime che hanno espresso il loro disappunto alla nostra redazione. Nella prossima udienza (se si svolgerà), la Corte dovrebbe sciogliere la riserva su una serie di eccezioni preliminari sollevate dagli avvocati difensori dei cinque imputati – l’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, i dirigenti del comune di Olbia Antonello Zanda e Gabriella Palermo, il funzionario Giuseppe Budroni e il dirigente dell’ex provincia di Olbia Tempio Federico Ferrarese Ceruti (quest’ultimo solo ai fini civili) –, i quali sostengono l’inammissibilità dell’atto d’appello proposto dalla Procura di Tempio alla sentenza di assoluzione in primo grado degli imputati (accusati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo). (t.s.)

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