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Con i Quattro mori allo stadio San Paolo: respinto all’ingresso

SANTA TERESA.. Le rigide regole sulla sicurezza negli stadi hanno fatto sfumare il sogno di un tifoso teresino di 70 anni: entrare al San Paolo per sventolare la bandiera dei Quattro mori durante l'a...

16 novembre 2019
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SANTA TERESA.. Le rigide regole sulla sicurezza negli stadi hanno fatto sfumare il sogno di un tifoso teresino di 70 anni: entrare al San Paolo per sventolare la bandiera dei Quattro mori durante l'atteso match Napoli-Salisburgo. Partita che non è andata oltre l'1-1, valida per la quarta giornata della fase a gironi di Champions League. Il malumore di Giuseppe Giagoni non è legato alle misure di sicurezza sugli spalti, quanto alla maglia sempre più attillata delle restrizioni per i tifosi che, come in questo caso, prevede il nulla osta a una comunicazione che va inoltrata secondo i tempi indicati nel regolamento del Calcio Napoli. Oltre alle imposizioni di quello federale. E al fatto di presentarsi con quattro ore di anticipo allo stadio con l'autorizzazione. «Volevo solo esporre la bandiera della mia terra, senza asta – racconta Giagoni -. Con la sciarpa del Napoli sul collo. Ma non sono valse a nulla le spiegazioni sul vessillo, un simbolo istituzionale della Sardegna, non di una squadra di calcio ma di un'isola intera. Gli addetti alla sicurezza non mi hanno autorizzato. Pur condividendo le regole, forse è il caso di rivedere alcune restrizioni. In quel momento avrei voluto uscire dallo stadio e rinunciare a guardare la partita». Il tifoso sottolinea che di solito si tenta di educare gli spettatori a stare insieme anche se di fede calcistica diversa, pur indossando l'emblema della propria squadra del cuore. Le leggi sono leggi, non sarebbe potuto entrare nemmeno con il Tricolore se non comunicato nei limiti stabiliti dai regolamenti. (w.b.)

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