La Nuova Sardegna

Olbia

L’antico matrimonio teresino aperto agli sposi di tutto il mondo

L’antico matrimonio teresino aperto agli sposi di tutto il mondo

L’amministrazione punta su una veste più ampia dello sposalizo gallurese “lu coiu” per promuovere il territorio del nord Sardegna

17 novembre 2019
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SANTA TERESA. L’amministrazione punta su una veste più ampia del matrimonio gallurese “lu coiu”, per promuovere il territorio del nord Sardegna. E sostenere attività culturali, storiche, artistiche e naturali, passando per l'innovazione del turismo e dello sviluppo economico. Obiettivi strategici della giunta Pisciottu, che dal 2010 promuove anche l'evento “Lu coiu”. Un momento dell'antica vita gallurese con la cerimonia di un matrimonio vero con rito cattolico. Quello del prossimo anno ha un programma più ampio. L'introduzione di una giornata dedicata alla serenata, oltre ai due momenti salienti: “lu coiu” e “la pricunta”, la richiesta della mano della promessa sposa in chiave figurativa e ironica da parte della famiglia del futuro sposo. Tra le novità, la realizzazione di diversi laboratori incentrati sulla cucina delle feste tradizionali. Una gita alle isole, considerato il legame dei teresini con il mare. Una mostra fotografica delle edizioni precedenti dell'evento e un'esposizione dei vestiti tradizionali della Gallura.

Il Comune raddoppia l'investimento, con un cofinanziamento di diecimila euro, (l'equivalente della metà dell'importo eventualmente erogato), partecipa al bando “Salute & trigu” della Camera di commercio di Sassari, allo scopo di creare nuove opportunità di sviluppo e crescita anche per le imprese del settore turistico. «Lu coiu, giunto alla nona edizione, è un importante momento di vita comunitaria – commenta l'assessore Stefania Taras –, coinvolge le associazioni culturali locali e diverse attività economiche. Ecco perché l'amministrazione partecipa al bando di finanziamento della Camera di commercio di Sassari, sostiene eventi identitari e tradizionali».

Le future coppie di sposi intenzionate a celebrare il matrimonio secondo la tradizione contadina gallurese hanno tempo sino al 15 gennaio 2020 per presentare le loro candidature. «L'invito è rivolto a tutti, residenti e non – dice la Taras –. Viene inviato ai tanti circoli sardi disseminati nel mondo». (w.b.)
 

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