La Nuova Sardegna

Olbia

Loiri, dall’imposta di soggiorno entrate per 150 mila euro

Serena Lullia
Loiri, dall’imposta di soggiorno entrate per 150 mila euro

Sono la metà di quelle preventivate all’inizio della stagione. Alta la percentuale di affitti in nero nelle case vacanza. Dal 2020 più controlli

26 novembre 2019
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. L’anno sperimentale dell’imposta di soggiorno fa entrare nelle casse comunali 150 mila euro. Un bel gruzzolo, ma solo la metà di quello preventivato a inizio stagione. Nessun pericolo per il bilancio dell’ente o per i servizi ai cittadini. L’ amministrazione non farà tagli lineari per compensare le mancate entrate. Solo una sforbiciatina qua e là senza intaccare le voci di spesa fondamentali. Nessun cortocircuito nel meccanismo di calcolo dell’imposta, applicata a inizio stagione con il via libera degli albergatori. La base è ben solida. 2400 posti letto nelle strutture ricettive e 4900 seconde case. Il contributo chiesto ai vacanzieri per ogni notte trascorsa sul territorio, fino a un massimo di sette, ha messo in luce una enorme sacca di nero proprio nel mercato delle seconde case. Gli agenti della polizia locale hanno lavorato intensamente per tutta l’estate, con controlli a campione sui villaggi turistici più grandi. E sono riusciti a far emergere parecchi casi di appartamenti affittati in nero, i cui ospiti sfuggivano quindi al pagamento dell’imposta di soggiorno. «Un po’ ce lo aspettavamo – commenta il sindaco Francesco Lai –. È evidente che le entrate non siano allineate alle reali presenze turistiche che ci sono state la scorsa estate sul territorio. D’accordo con gli albergatori, essendo partiti a stagione già iniziata, il 15 giugno, abbiamo volutamente mantenuto tariffe basse in questo anno sperimentale, prevedendo anche ampie categorie di esenzione. Un euro a notte nei tre stelle, b&b, affittacamere e seconde case. 1,50 per i 4 stelle».

I soldi dell’imposta di soggiorno hanno avuto da subito una finalità ben precisa. Garantire sul territorio servizi turistici di altissimo livello. Il wi-fi gratuito a Porto san Paolo. La pulizia giornaliera manuale della spiaggia di Porto Taverna. I servizi igienici gratis. Le manifestazioni estive. «Sulla base dei minori incassi abbiamo provveduto a ridurre alcun capitoli di spesa del bilancio, non pesando però sui servizi essenziali per i cittadini e i turisti che restano tutti confermati», sottolinea Lai. La sperimentazione dell’imposta ha comunque un bilancio positivo per il sindaco. Ma il ritocco è inevitabile. «Tra la fine di quest’anno e l’inizio del nuovo ci risiederemo al tavolo con gli albergatori per concordare piccoli ritocchi alle tariffe 2020 – conclude il sindaco –. Dalle strutture ricettive abbiamo avuto conferma che nessun turista si è lamentato per l’imposta e ha pagato il piccolo contributo richiesto senza problemi. Dal prossimo anno intensificheremo i controlli sulle seconde case. C’è molto sommerso che intendiamo recuperare».

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