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Olbia

Sfuma il sogno del Comune Forte Cappellini ai privati

Sfuma il sogno del Comune Forte Cappellini ai privati

Arzachena, la Regione ha dato il via libera alla gara di affidamento per 50 anni L’amministrazione aveva chiesto che la struttura diventasse patrimonio dell’ente

27 novembre 2019
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ARZACHENA. La Regione spegne il sogno di Forte Cappellini bene comunale. La giunta Solinas ha dato l’ok alla gara per l’assegnazione ai privati dell’ex struttura militare. L’amministrazione guidata dal sindaco, Roberto Ragnedda, aveva più volte chiarito la sua posizione. Acquisire al patrimonio comunale l’immobile storico, considerato un pezzo troppo importante dell’identità del territorio per non diventare un bene di tutti. Una posizione netta, decisa, che la giunta Ragnedda aveva ribadito sin dai tempi del governatore Francesco Pigliaru. Ora, su proposta dell’assessore all’Urbanistica e agli Enti locali, Quirico Sanna, la giunta Solinas ha approvato la delibera con cui viene dato mandato agli uffici di avviare la gara per l’affidamento di Forte Cappellini ai privati.

Questione di soldi. Le ragioni dell’assessore Sanna sono ben illustrate nella delibera. Solo un privato, a suo avviso, può essere in grado di sostenere i costi di manutenzione a valorizzazione. «I manufatti presenti si trovano in medio stato di conservazione e necessitano di interventi anche urgenti di manutenzione, ristrutturazione e recupero per consentire che vengano messe in risalto tutte le potenzialità che il complesso presenta», si legge nel documento. Viene ricordato anche il valore storico e artistico del forte Cappellini, realizzato tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento e della Batteria Cappellini realizzata nella prima metà degli anni venti del ’900. Non a caso immobili riconosciuti dal ministero beni di interesse culturale storico e artistico «in quanto pregevole esempio di insediamento militare costiero in cui l’opera dell’uomo e la roccia si fondono in un reciproco rapporto funzionale».

La gara. L’assessore Sanna sostiene che «lo strumento maggiormente adeguato a raggiungere lo scopo di valorizzazione e che consentirebbe anche una più fruttuosa gestione del complesso è quello della concessione/locazione di valorizzazione ai privati». La legge prevede che i bei immobili pubblici, attraverso un’ apposita procedura a evidenza pubblica possano essere dati in concessione o in affitto ai privati per massimo 50 anni.

Il Comune. Nessuna ostilità verso i privati nemmeno da parte del Comune. Solo la volontà di restituire alla comunità un pezzo della sua storia. Concetto che era stato ben espresso dal presidente del Consiglio, Rino Cudoni. «L’amministrazione non è contraria all’utilizzo anche economico dei beni demaniali. Possono tranquillamente convivere la gestione privata di alcune strutture pubbliche con quella comunale, purché sia incentrata sulla salvaguardia, tutela e valorizzazione delle opere, che devono tutte essere finalizzate a un utilizzo e a un interesse pubblico. E magari, i canoni dovrebbero essere rivolti alla comunità di Arzachena, che oggi destina ingenti risorse per i servizi pubblici di supporto alle stesse attività economiche». (se.lu.)

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