La Nuova Sardegna

Olbia

I 100 anni di Carassale dalla piccola bottega a un impero di negozi

di Dario Budroni
I 100 anni di Carassale dalla piccola bottega a un impero di negozi

La prima licenza venne concessa a Pietro nel novembre 1919 È il nipote a raccontare come nacque la catena commerciale

29 novembre 2019
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OLBIA. La guerra era appena finita. C’era da rimboccarsi le maniche e lui decise di farlo dall’altra parte del mare. Partì da La Spezia e arrivò in una Olbia che ancora si chiamava Terranova. Pietro Carassale aveva capito che quel paesotto che si sviluppava attorno alla chiesa di San Paolo un giorno non troppo lontano sarebbe potuto diventare grande. Aprì quindi una prima bottega, poi un’altra ancora, infine riuscì a costruire un piccolo impero commerciale. È una storia lunga cento anni esatti. La licenza rilasciata dall’allora sindaco Giovanni Maria Farina a Pietro Carassale risale infatti al novembre del 1919. Un secolo fa. Alla fine Terranova è diventata Olbia e il paesotto si è trasformato in una città. Ma il regno dei Carassale è sempre lì, ancora intatto tra le insegne e le vetrine del centro storico.

Una lunga storia. La licenza commerciale dei Carassale è la più antica di Olbia, attiva dall’anno successivo alla fine della prima guerra mondiale. Pietro Andrea Carassale, figlio di Ermanno e nipote del capostipite Pietro, lo ricorda con orgoglio tra gli espositori del suo negozio di souvenir e prodotti locali, in corso Umberto. «Nel 1919 mio nonno, originario de La Spezia, aprì una bottega – racconta Pietro Andrea -. Vendeva un po’ di tutto: crine, stoffe, vettovaglie, casalinghi. Era il classico emporio. Il primo negozio si trovava in via Porto Romano, dove adesso c’è l’ottico Fontana. Si diceva che i Carassale ti accompagnavano dalla culla alla bara, proprio perché da noi si poteva trovare di tutto. Più avanti, negli anni Trenta, mio nonno aprì anche un negozio di mobili».

Un secolo di commercio. Pian piano Pietro Carassale inaugurò nuovi punti vendita - uno anche a Golfo Aranci – e acquistò non pochi immobili nell’attuale centro storico. Oggi i Carassale, tra cugini e fratelli, sono ancora al loro posto. Tante attività che hanno resistito al passare dei decenni grazie allo spirito imprenditoriale e lungimirante tipico della famiglia - oggi arrivata alla terza generazione -, complice anche lo sviluppo della città generato dall’avvento del turismo e dalla nascita della Costa Smeralda. In via Porto Romano, oggi, ci sono un negozio di mobili e di camicie, in piazza un negozio di arredamenti per case e hotel e in corso Umberto il punto vendita di souvenir e prodotti locali. Fino a diversi anni fa, in piazza Regina Margherita, dove adesso c’è l’ottico Priarone, si trovava invece la storica boutique di Maria Rosaria Carassale, figlia del capostipite Pietro.

La bottega. Pietro Andrea è uno dei nipoti di Pietro Carassale a portare avanti la tradizione di famiglia. È lui il titolare di Stella Sapori Sardegna, in corso Umberto, a pochi metri da piazza Regina Margherita. Un negozio di souvenir aperto dal padre Ermanno e una decina di anni fa trasformato anche in una bottega dove ci si può trovare il top dei prodotti tipici. Formaggi, salumi, dolci, pasta, oggetti in sughero, ceste, torrone, liquori, vini, creme, bottarga. Stella Sapori di Sardegna è un solido punto di riferimento per i turisti che desiderano mettere in valigia un pezzo pregiato di Sardegna. «Io giro l’isola per andare a cercare il meglio in assoluto – racconta Pietro Andrea Carassale -. Per me è fondamentale dare la possibilità ai clienti di acquistare prodotti locali e di elevata qualità. E prima di venderli, li faccio sempre assaggiare». Recensioni, consigli e certificati di eccellenza sono comparsi su guide, quotidiani e riviste di tutto il mondo, dalla guida Michelin al New York Times. «I miei prodotti sono in maggioranza sardi, tengo molto a questo aspetto – spiega Pietro Andrea Carassale -. Sì, ho anche qualche prodotto proveniente da altre regioni d’Italia, ma l’importante è che siano di qualità».

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