La Nuova Sardegna

Olbia

Punta Rossa va ai privati ma la delibera è top secret

Punta Rossa va ai privati ma la delibera è top secret

La Regione pronta a cedere la batteria militare sull’isola di Caprera per 50 anni Montella: «Sia salvaguardata storia e fruibilità pubblica». Bittu: «Buona notizia» 

30 novembre 2019
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LA MADDALENA. La splendida sentinella del mare diventa proprietà privata. Per mezzo secolo. La Regione ha deciso di affidare ai privati la batteria militare del 1886 di Punta Rossa di cui è proprietaria. Un simbolo dell’ arte militare. Un pezzo di storia, ma anche un pezzo del cuore dei maddalenini. I dettagli restano ancora avvolti nel mistero. La giunta Solinas ha deliberato l’affidamento con gara nella seduta del 14 novembre. Ma in una sua molto personale interpretazione dell’obbligo di trasparenza, non ha reso noto il contenuto. Dopo Forte Cappellini, nel territorio di Arzachena, tocca adesso a Punta Rossa passare nelle mani dei privati. E in molti sperano che l’obiettivo della valorizzazione alla base di questa decisione, condivisa anche dal Comune, non significhi trasformare la batteria militare in una enclave per soli milionari.

Punta Rossa negli anni è stata al centro di vari progetti di valorizzazione, declinati nei più svariati modi. Dal piano di restauro annunciato ai tempi del Louis Vuitton trophy. Alla trasformazione in resort di lusso con una salutare colata di cemento a cinque stelle. «Abbiamo più volte discusso del futuro di Punta Rossa con gli organi regionali e con la Soprintendenza – spiega il sindaco Luca Montella –. A Cagliari e direttamente a Caprera un anno fa, sopralluogo durante il quale verificammo lo stato di abbandono della batteria, ma anche le straordinarie potenzialità di quell’edificio. Impossibile per la Regione e ancor di meno per un Comune avere risorse sufficienti per restaurarlo e valorizzarlo. In quella occasione a voce, e poi nero su bianco, spiegammo la nostra visione sul futuro delle batterie militari di Caprera. Per Punta Rossa sì all’affidamento ai privati, ma con la garanzia della fruibilità pubblica, la conservazione dell’identità storica e l’obbligo per il privato di occuparsi dell’infrastrutturazione dell’area». Accoglie con gioia il passaggio ai privati il consigliere di minoranza Mauro Bittu. «Una buona notizia che finalmente mette in moto un pezzo importante dell’enorme patrimonio del demanio regionale esistente sulla nostra isola. Stupisce, e fa capire la poca considerazione dell’amministrazione comunale e il suo scarso coinvolgimento su vicende così importanti, che nella delibera non si menzionino, evidentemente non sono state neanche richieste, intese o accordi con il Comune per capire quale destinazione futura debba essere attribuita a quel sito e quale tipo di attività vi verrà svolta all’interno. Ancor più grave è che non si sia pensato a un disegno organico su tutto il patrimonio regionale di Caprera. Dopo quasi cinque anni di amministrazione Montella qualcosa si sblocca, ma su iniziativa della Regione». (se.lu.)

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