La Nuova Sardegna

Olbia

Guerra degli Altana, un avvocato nei guai

di Tiziana Simula
Guerra degli Altana, un avvocato nei guai

Citazione diretta a giudizio davanti al giudice di pace per il difensore di Mario e Paolo: avrebbe offeso il fratello Marzio

05 dicembre 2019
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OLBIA. Un nuovo procedimento penale si inserisce nella burrascosa guerra – segnata da denunce, inchieste e presto processi – tra i fratelli Altana. Una guerra che vede da una parte Marzio Altana, avvocato ed ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica del comune di Olbia nella prima giunta Giovannelli e per 27 anni amministratore prima di Palau e poi di Olbia, e dall’altra, i suoi due fratelli Paolo, ex consigliere a Palau nella giunta Pala, e Mario, avvocato anche lui, e attuale consigliere comunale ad Olbia. Questa volta, a finire nei guai con un decreto di citazione diretta a giudizio davanti al giudice di pace di Tempio, è l’avvocato Antonio Pala, difensore di Paolo e Mario. Parte offesa anche in questo procedimento, è Marzio Altana.

Antonio Pala è accusato di diffamazione. Stando alle accuse, avrebbe inviato a sua firma a Paolo e Mario e al difensore (nel civile) di Marzio Altana, l’avvocato Gerardo Pileci, una mail «dal chiaro contenuto diffamatorio, contenente offese alla reputazione di Marzio Altana», sostiene il pm, nella quale scriveva che Marzio aveva dei debiti con alcuni operai che avevano fatto dei lavori per lui e che lui non aveva mai pagato. Sentiti dai carabinieri (a cui Marzio aveva presentato denuncia per diffamazione), gli operai avevano invece smentito queste affermazioni, riferendo che quei lavori non erano stati commissionati da Marzio. Da lì, la decisione del pm di disporre nei confronti di Pala il decreto di citazione diretta a giudizio per diffamazione. L’udienza è fissata per il 7 febbraio. Il processo davanti al giudice di pace si aggiunge ad un altro procedimento penale che vede coinvolti i due fratelli Paolo e Mario e il loro difensore, Antonio Pala, con parte offesa sempre Marzio Altana. Il pubblico ministero Nadia La Femina contesta ai due fratelli, in concorso tra loro, i reati di calunnia e diffamazione via Facebook ai danni di Marzio, mentre per Pala l’accusa è di interferenze illecite nella vita privata. La Procura ha chiesto per tutti e tre il rinvio a giudizio. Al centro della vicenda giudiziaria, i due cani di proprietà di Marzio, un rhodesian e un pitbull. Con diversi esposti al comando della polizia locale di Olbia e all’Enpa (Ente nazionale protezione animale), Paolo e Mario segnalavano maltrattamenti da parte di Marzio nei confronti dei due animali custoditi nel giardino della sua casa, sostenendo che fossero denutriti e tenuti in precarie condizioni. Accuse, però, che in seguito ai sopralluoghi dei vari enti, si sarebbero rivelate false. Dai controlli sarebbe invece emerso che i due cani, così sostiene il pubblico ministero, versavano in buone condizioni di salute, erano ben nutriti e vivevano in un ambiente adeguatamente pulito. Le accuse mosse nei confronti di Marzio da parte dei fratelli, si sono quindi rivelate false. La Procura ha pertanto proceduto d’ufficio indagando i due per calunnia. Ma Paolo e Mario, stando alle accuse della Procura, avrebbero anche diffamato Marzio su Facebook. Sul profilo di Paolo sarebbero state pubblicate delle foto che ritraevano cani apparentemente mal nutriti con sopra il commento “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”.

Il pubblico ministero contesta, infine, a Pala di aver scattato le foto ai cani mentre si trovavano nel giardino dell’abitazione di Marzio Altana, quindi, in un luogo di privata dimora, senza la sua autorizzazione.

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