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I tifosi sotto accusa si difendono: «Non sono cori razzisti»

I tifosi sotto accusa si difendono: «Non sono cori razzisti»

BUDDUSÒ. «Niente cori razzisti sugli spalti». I tifosi del Buddusò si difendono dalle accusa incassate domenica al termine della partita in trasferta Sant’Elena-Buddusò del Girone A del campionato di...

05 dicembre 2019
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BUDDUSÒ. «Niente cori razzisti sugli spalti». I tifosi del Buddusò si difendono dalle accusa incassate domenica al termine della partita in trasferta Sant’Elena-Buddusò del Girone A del campionato di Promozione. Presunti cori razzisti che si sarebbero levati dal settore ospiti occupato dai buddusoini.

«I cori razzisti di cui si parla altro non sono che “africani, maureddinos, ci volete affossare…” riferito alla terna arbitrale che aveva appena decretato un rigore secondo noi dubbio – dice la tifoseria di Buddusò – siamo stati accusati da un signore, poi rivelatosi il padre del giocatore Carlos, di discriminare il ragazzo, tra l’altro il migliore in campo dei suoi, in quanto di colore in riferimento alle su citate parole “africani-maureddinos” che era invece riferito in risposta ai cori dei tifosi locali che ci appellavano come “montagnini del nord Sardegna che non avete mai visto il calcio…” e altre frasi che è meglio non stare ad elencare». «Noi tifosi del Buddusò – aggiungono – che seguiamo la nostra squadra ogni domenica con sacrificio viste le enormi distanze dai campi da gioco, incontriamo tanti ragazzi di colore nelle squadre avversarie e non abbiamo mai offeso nessuno con comportamenti del genere, visto che ne abbiamo tanti anche nella nostra comunità. Ci rammarica che qualcuno cerchi visibilità con dichiarazioni antisportive che non ci appartengono. E forse si è fatto trascinare dalle ultime cronache sportive di campioni come Balotelli o Lukaku che ogni giorno appaiono nelle testate giornalistiche nazionali. Crediamo che i ragazzi di oggi, qualunque sia il loro colore, debbano essere stimolati a praticare lo sport per quello che è: sacrificio, rispetto delle regole e dell’avversario, agonismo sul campo perché è questo il miglior modo per fare carriera». «Ricordiamo – concludono i tifosi del Buddusò – che “africani-maureddinos” è sempre stato uno sfottò vista la vicinanza geografica della Sardegna meridionale alle coste dell’Africa, non per niente la nostra bandiera dei Quattro Mori ci fa capire qualcosa, invece che far emergere parole pesanti come razzisti e razzismo che non ci appartengono affatto e dalle quali ci dissociamo fortemente».

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