La Nuova Sardegna

Olbia

«Sul futuro di Rinagghju decidano i cittadini»

«Sul futuro di Rinagghju decidano i cittadini»

Il segretario del Pd Mario Addis propone un referendum. Attacco di Cordella: perché si vende ora?

06 dicembre 2019
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TEMPIO. Non si placano le critiche contro la giunta per l’annunciata vendita del compendio di Rinagghju per il quale a tarda sera, ieri, era ancora in corso un consiglio comunale aperto sull’argomento. Intanto, sempre ieri, dopo quelli espressi nei giorni scorsi, si sono registrati altri due pareri che criticano il modus operandi della giunta. Si tratta di Mario Addis, segretario del Pd e di Alessandro Cordella esponente di Resistenza Gallura.

«Dopo quattro anni e mezzo di assoluto abbandono del compendio – scrive Mario Addis – la giunta decide maldestramente di vendere uno dei gioielli del patrimonio tempiese. Un goffo quanto gravissimo tentativo, attuato a pochi mesi dall’elezione del nuovo consiglio comunale, sbagliato sia dal punto di vista politico che procedurale. Il buon senso, infatti, avrebbe dovuto spingere l’esecutivo a rimandare il tutto alla prossima giunta nel pieno dei poteri e delle cariche. Una decisione pericolosa che si attua anche in assenza di programmazione su un compendio costantemente abbandonato dall’attuale esecutivo. Soprattutto i pochi rimasti in giunta lo fanno senza informare la gente e senza un mandato specifico. Un mandato che deve essere chiesto e ricevuto ad inizio legislatura e non alla fine come in questo caso. Se la giunta dovesse continuare su questa linea si tratterebbe di “uno scippo di mandato” che aprirebbe scenari abbastanza cupi sul futuro politico ed amministrativo di Tempio”. Mario Addis ricorda anche che: «la giunta, litigiosa oltre ogni più pessimistica previsione, è attualmente guidata da un cittadino consigliere non eletto sindaco» E chiede che «non sia la giunta a decidere sulla vendita o meno del compendio, ma un Referendum popolare regolarmente indetto a termini di legge».

Alessandro Cordella, Resistenza Gallura, invece prima di ogni altro commento sofferma la sua attenzione sulla dimissioni dell’assessore Daniela Lattuneddu, «dimessasi – scrive – perché nettamente in disaccordo con i suoi ex colleghi di giunta che amministrano da padroni del territorio e non da amministratori pro tempore della cosa pubblica». Entrando poi nello specifico, Cordella, pone una serie di domande. «Perché non si vuole rivelare il nome dell’acquirente o degli acquirenti, né la cifra di vendita? Perché si vende oggi pur in presenza di un finanziamento di tre milioni di euro dalla Regione già destinati alla valorizzazione del compendio e delle aree limitrofe?». (a.m.)



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