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Meloni, sindaco dell’autonomia conquistata quaranta anni fa

LOIRI. Gli occhi vispi, la parlata svelta che accompagna ricordi lucidi di 40 anni, le mani a scandire nell’aria i momenti di un’impresa storica. Raimondo Meloni ripercorre il percorso dell’autonomia....

14 dicembre 2019
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LOIRI. Gli occhi vispi, la parlata svelta che accompagna ricordi lucidi di 40 anni, le mani a scandire nell’aria i momenti di un’impresa storica. Raimondo Meloni ripercorre il percorso dell’autonomia. Insegnante, cuore socialista e una passione per la politica nata a scuola, Nel 1979, a 36 anni, scrive la prima pagina della storia del neo comune di Loiri. Primo sindaco, eletto con una lista di sinistra-centro. Le elezioni arrivano dopo il referendum. L’82% dei cittadini dice addio a Tempio, di cui era isola amministrativa. Il primo Consiglio si svolge nel corridoio della scuola. Il comune autonomo era nato, ma solo sulla carta. Tutto andava costruito. Un’impresa di testa e di cuore. Con un pizzico di incoscienza e caparbietà. Meloni si mette al lavoro. Con pragmatismo, determinazione e umiltà. Si divide tra insegnamento e attività amministrativa. 4 anni di dedizione pura. 12 ore al giorno, con la fila di cittadini fuori dalla porta di casa dall’alba. «Potevo contare sull’esperienza maturata come consigliere a Tempio – dice Meloni –. C’era anche una buona dose di incoscienza». Il 7 maggio 1978 è la data che cambia la storia di Loiri. Tre le opzioni sulla scheda del referendum. L’autonomia, restare con Tempio, passare con Olbia. Con una affluenza del 90% l’esito del voto è plebiscitario. L’82% chiede l’autonomia. Il 2 dicembre 1979 si vota. Due liste. Meloni contro Meloni. Raimondo, sinistra-centro, batte Antonio Maria Meloni, Dc, con uno scarto di 160 voti. Lungo l’elenco di uffici e figure professionali mancanti. Meloni mette il turbo al piccolo comune autonomo. «Mi hanno guidato dei punti fermi. Il sindaco ha l’obbligo di tenere unita la comunità. Il dibattito può essere anche aspro ma non deve mai fomentare odio e divisioni. Bisogna avere un grande amore per il territorio e spirito di sacrificio. Solo così si può tenere unita una comunità complessa come la nostra».



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